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Prevenzione

Tumore alla vescica, senza fumo di sigaretta evitabile 1 caso su 2

07/07/2016

Il caffè, fino a pochissimo tempo fa, era considerato un fattore di rischio per il tumore alla vescica. Ma l’Organizzazione della Sanità ha eliminato il consumo di caffè dalla “lista nera” dei fattori che possono favorire l’insorgenza di questa neoplasia. Come poter fare dunque prevenzione e contenere il rischio di sviluppare un tumore che, fra quelli urologici, è secondo solo al tumore prostatico?

Una recente ricerca pubblicata su BJU International e condotta dalla University of Sheffield (Regno Unito) ha individuato in alcune professioni un elemento che potrebbero aumentare le probabilità d’insorgenza del tumore alla vescica. I ricercatori hanno analizzato 25 precedenti studi condotti su lavoratori inglesi e hanno associato il rischio maggiore ai settori della chimica, della gomma e della produzione di coloranti. Invece i tassi maggiori di mortalità per tumore alla vescica sono stati correlati ai lavoratori dell’industria chimica, elettrica e dei trasporti.

(Per approfondire leggi qui: Caffè, per l’Oms nessun rischio di tumore alla vescica)

«La ricerca conferma un dato già noto, ovvero che svolgere determinati lavori aumenta il rischio di tumore alla vescica. Circa il 20-25% dei casi è dovuto proprio all’esposizione occupazionale», ricorda il dottor Rodolfo Hurle, urologo dell’ospedale Humanitas. «Naturalmente questa relazione è influenzata dalla durata dell’esposizione, ossia per quanti anni è stato svolto quel lavoro».

«Nei Paesi storicamente industrializzati, come l’Inghilterra, l’incidenza di tumori alla vescica dovuti all’esposizione occupazionale è in diminuzione mentre laddove il settore manifatturiero è in espansione, come ad esempio nei Paesi dell’Est asiatico, la tendenza è in aumento. Questo perché nelle economie emergenti non sono state applicate del tutto quelle norme a tutela della salute dei lavoratori che in Occidente sono entrate in vigore molto tempo fa», sottolinea lo specialista.

Sarebbe l’esposizione ad agenti chimici a giocare un ruolo determinante nell’insorgenza del tumore

«Sostanze note come le ammine-aromatiche nel settore tessile, gli antiossidanti-beta nella manifattura e le naftilammine per i lavoratori della gomma».

(Per approfondire leggi qui: Tumore dell’ipofisi, dall’ambiente quali fattori di rischio?)

Lo studio però presenta alcune criticità, come spiega il dottor Hurle: «Il limite più evidente è che gli studi rivisti non hanno considerato il fumo di sigaretta tra i fattori che potevano “interferire” nella relazione tra lavoro e incidenza del tumore alla vescica. E sappiamo che il fumo di sigaretta è il primo fattore di rischio per questa neoplasia».

«Il fumo è responsabile di almeno il 50% dei tumori alla vescica e quest’associazione è evidente ad esempio fra le donne, una categoria interessata, negli ultimi anni, da un aumento della diffusione di questo vizio e anche dell’incidenza di tumori alla vescica», conclude lo specialista.

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