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Preservativo, vendite in calo per lo scudo contro Hiv, herpes e gonorrea

19/01/2016

Meno preservativi nelle case degli italiani. Dagli 11,1 milioni di confezioni vendute in farmacie o para-farmacie nel 2007 si è passati ai 9,3 milioni del 2014, come riferisce in esclusiva il quotidiano Repubblica. Tendenza negativa anche per le vendite nei supermercati: dai 42 milioni del 2013 ai 41,5 del 2014, con un leggero rialzo l’anno successivo. Segno positivo solo per i preservativi acquistati nei discount: +13% nel 2014.

Gli italiani, dunque, ricorrono meno a uno strumento fondamentale per evitare gravidanze indesiderate ma anche il contagio delle malattie sessualmente trasmissibili. Il preservativo è un vero e proprio scudo contro i microorganismi che causano queste patologie, ben 30 secondo l’Organizzazione mondiale della Sanità (Oms).

Tra questi il virus dell’Hiv, l’Herpes simplex virus, responsabile dell’Herpes genitale e il Papillomavirus umano, il batterio della gonorrea e quello della clamidia, il fungo della candidosi. Sempre l’Oms riferisce di oltre 1 milione di contagi di malattie sessualmente trasmissibili al mondo ogni giorno.

(Per approfondire leggi qui: Gonorrea, in Inghilterra epidemia con ceppo resistente ad antibiotici)

8 nuove infezioni su 10 da Hiv dovute a rapporti sessuali non protetti

E in Italia? Nel 2014, riferisce l’Istituto superiore di Sanità, continua a crescere la quota di nuove diagnosi di infezioni da Hiv attribuibili a rapporti sessuali non protetti: l’84% di tutte le segnalazioni. Dal 1991 al 2013 l’istituto ha segnalato oltre 103mila nuovi casi di malattie veneree, con una media di poco meno di 4mila casi all’anno fino al 2004. Poi, fino al 2013, le segnalazioni sono aumentate del 31%. Il rischio di questi contagi potrebbe essere contenuto proprio utilizzando il preservativo nei rapporti sessuali. Sempre che sia usato correttamente. In che modo? Risponde la dottoressa Elena Zannoni, ginecologa e responsabile del Servizio di Chirurgia conservativa ed endoscopica di Humanitas.

(Per approfondire leggi qui: Sesso, una ragazza su due vuole più informazioni sulla contraccezione)

«Il preservativo (o condom) va messo sul pene eretto all’inizio del rapporto sessuale, prima cioè che ci possa essere qualsiasi emissione di liquido pre­eiaculatorio. Il glande va arretrato per permettere un’inserzione migliore (questa manovra non serve negli uomini circoncisi), il condom, ancora arrotolato, va poggiato all’estremità del pene e quindi “indossato” srotolandolo con attenzione. Va tenuto in sede per tutta la durata del rapporto. Alla fine del rapporto sessuale, bisogna avere l’accortezza di estrarre il pene dalla vagina quando è ancora parzialmente eretto, tenendo il preservativo alla base con le dita, in modo che non si sfili intempestivamente rimanendo in vagina. Se la coppia ha un altro rapporto, deve ovviamente utilizzare un nuovo condom».

«E’ importante anche ricordare che i condom vanno sempre conservati in luoghi freschi e asciutti, per evitare che subiscano modificazioni che potrebbero alterare la loro funzione e che bisogna evitare di danneggiarli aprendo la confezione con forbici o oggetti appuntiti, unghie o denti».

Per chi è più indicato il preservativo?

«Come anticoncezionale è adatto a tutte le coppie. Sicuramente il suo utilizzo va caldeggiato nei rapporti cosiddetti “occasionali”, quando cioè non si è ancora in grado di avere informazioni precise sulla salute sessuale del proprio partner. Non essendo un mezzo contraccettivo farmacologico, è adatto alle persone che presentano controindicazione all’utilizzo della pillola anticoncezionale o ad altri mezzi di controllo delle nascite».

Una distribuzione più capillare (magari anche gratuita e nelle scuole) aiuterebbe?

«Sicuramente sì. Spesso le coppie (soprattutto i ragazzi giovani) non utilizzano i preservativi per difficoltà economiche o difficoltà nel reperirli. In alcuni casi la famiglia non supporta i ragazzi da questo punto di vista (ostacoli religiosi, moralismo, vergogna nel parlarne con i genitori…) e questo si traduce solo nel rischio che il preservativo non venga usato! Una distribuzione più capillare e “agevolata” favorirebbe quindi il maggior utilizzo del condom e l’aumento di confidenza nei confronti di questo semplice ma efficacissimo mezzo contraccettivo».

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