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Bronchite cronica, il vaccino è necessario?

30/10/2015

Con i primi freddi si ricomincia a parlare dei mali di stagione, primo fra tutti la bronchite, un’infiammazione delle vie aeree causata il più delle volte da virus che attraverso naso e bocca si insinuano fino ai bronchi.

Parliamo in questo caso di bronchite acuta che, per quanto fastidiosa, in genere si risolve in breve tempo e non lascia danni. Ben diverso è il discorso quando queste infezioni tipiche della cattiva stagione si verificano su soggetti che già soffrono di patologie respiratorie croniche.

Particolarmente a rischio, come spiega il dottor Lamberto Maggi, responsabile dell’Unità Operativa di Pneumologia di Humanitas Gavazzeni, sono i pazienti affetti da bronco pneumopatia cronica ostruttiva (BPCO) quelli che nel linguaggio comune chiamiamo “bronchitici cronici”: in queste situazioni si verifica una riacutizzazione di tutti i sintomi della malattia, con tosse, espettorato (cioè catarro) e soprattutto peggioramento più o meno grave della respirazione, già compromessa dalla malattia di base.

 

Il vaccino, contro il riacuttizarsi della bronchite cronica

La bronchite cronica è dunque una patologia che deve essere tenuta particolarmente sotto controllo, anche con i vaccini: «La vaccinazione antinfluenzale annuale è fortemente raccomandata nei pazienti affetti da BPCO – sottolinea il dottor Maggi –. In situazioni più selezionate può inoltre essere consigliato di associare anche il vaccino antipneumococcico (con ricorrenza ogni 5-10 anni) cioè un vaccino contro un tipo di germe, uno dei tanti, ma che più frequentemente causa infezioni polmonari».

La vaccinazione antinfluenzale è dunque una delle azioni preventive per cercare di non incorrere nelle riacutizzazioni tipiche della bronchite cronica. «Ma ovviamente non vanno trascurati tutti gli altri interventi – precisa lo specialista – un corretto stile di vita con assoluta astensione dal fumo, il fumo di sigaretta è in assoluto la prima causa di bronchite cronica, non esporsi a inquinamento industriale o da gas di scarico, mantenere con regolarità la terapia di base della malattia che consiste in genere in broncodilatatori per via inalatoria.

 

Che cos’è la bronchite cronica, e cosa si deve fare per diagnosticarla e curarla?

«La BPCO, è una malattia polmonare cronica, caratterizzata da un’ostruzione delle vie aeree, irreversibile e progressiva, se non adeguatamente curata. Le principali manifestazioni sono rappresentate da tosse ed espettorato persistenti, ai quali si associa nel tempo la dispnea, cioè la mancanza di fiato, inizialmente solo durante l’esercizio fisico ma che con l’aggravarsi della malattia si presenta anche a riposo.

La malattia ha un andamento cronico, con sintomi persistenti nel tempo e con fasi di peggioramento acuto, definite “riacutizzazione di BPCO”, che richiedono una rapida consultazione del proprio medico».

 

Quali sono i sintomi della bronchite cronica e quali sono gli esami per riconoscerla?

«Se abbiamo tosse con espettorato persistenti per più mesi all’anno e per più anni consecutivi, se cominciamo ad avvertire difficoltà a respirare, soprattutto se siamo fumatori, dobbiamo sospettare di avere una bronchite cronica. In questo caso dovremo eseguire una spirometria, cioè un esame che misura i volumi dei nostri polmoni e la presenza di una ostruzione delle nostre vie aree. Il nostro medico potrà anche farci eseguire esami complementari, come una radiografia dei polmoni o una TAC , da decidere però caso per caso».

La prima misura terapeutica della bronchite acuta, in ogni caso, è l’interruzione del fumo di tabacco: senza questo provvedimento, nessun intervento terapeutico potrà arrestare la progressione della malattia. «È molto importante diagnosticarla e curarla precocemente – conclude il pneumologo – perché i danni che provoca sono irreversibili e progressivi: se la diagnosi è tardiva e se non vengono messi in atto, e mantenuti, tutti i provvedimenti terapeutici, la BPCO si aggrava inevitabilmente, evolvendo spesso nella Insufficienza respiratoria cronica, cioè in una condizione di grave difficoltà respiratoria che può richiedere la somministrazione di ossigeno in modo continuativo, 24 ore su 24 per tutta la vita».

 

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