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Tumore al seno: la mammografia, un esame fondamentale per la diagnosi

18/06/2015

La mammografia ha contribuito a migliorare i tassi di sopravvivenza al tumore al seno. Se più di 8 donne su 10 sopravvivono a questa forma di tumore, il merito è della prevenzione, della diagnosi precoce e della ricerca. Il tumore al seno resta la neoplasia più diffusa nelle donne (il 29% di tutti i tumori diagnosticati; dati Aiom, Associazione italiana di oncologia medica): «Migliaia di donne si ammalano ogni anno (una su 8), ma è una malattia sempre più curabile se diagnosticata in tempo e curata in centri specializzati», dice il dottor Corrado Tinterri, responsabile di Senologia e direttore della Breast Unit dell’ospedale Humanitas.

«Da oltre 40 anni risultati di studi scientifici nazionali e internazionali hanno dimostrato una riduzione della mortalità nelle donne sottoposte a screening mammografico. Il fatto che la Comunità europea richieda la diffusione di programmi di screening – aggiunge Tinterri – sottolinea la necessità e l’importanza di questo strumento diagnostico nella popolazione femminile».

A illustrare le caratteristiche della mammografia è il dottor Paolo Malerba. «La mammografia è un esame impiegato per identificare piccole lesioni millimetriche, solitamente noduli, distorsioni o micro calcificazioni. È un esame radiologico che viene eseguito con alcuni radiogrammi, generalmente due o tre per ogni mammella», spiega. «La compressione della mammella consente di distanziare le sue strutture e di vedere meglio le singole entità che la compongono».

A che età è consigliata la prima mammografia?

«Se in famiglia non si sono verificati casi di tumore al seno, si può iniziare a sottoporsi all’esame dall’età di 40 anni, mentre nel caso in cui si siano verificati casi di tumore al seno nella famiglia e soprattutto siano state accertate mutazioni genetiche, è preferibile anticipare l’esame anche a 35 anni. Successivamente si procede con una mammografia annuale o biennale secondo le indicazioni dello specialista. La dose di radiazioni è molto bassa e non è pericolosa per la salute», sottolinea.

I benefici di questo esame sono evidenti: «La mammografia si è dimostrata efficace nel ridurre la mortalità perché consente una diagnosi precoce permettendo oltretutto interventi chirurgici più conservativi. La mammografia è il primo step nel percorso diagnostico ma si avvale di altri esami diagnostici che la supportano come l’ecografia e la biopsia».

Qual è l’utilità dell’autopalpazione?

«Anche l’autopalpazione del seno è uno strumento valido. Può essere di aiuto nell’individuazione di alterazioni del seno da parte della donna – conclude il dottor Malerba – ma deve essere praticata con serenità, senza preoccupazione».

 

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