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Prevenzione

Vaccinazioni anti morbillo, Italia richiamata dall'Oms

04/03/2015

L’avvertimento è arrivato direttamente dall’Organizzazione mondiale della Sanità: l’Europa deve fare uno sforzo ulteriore per aumentare le vaccinazioni contro il morbillo. E l’Italia è tra i sette Paesi richiamati dall’agenzia delle Nazioni Unite. Nel 2014, infatti, sono stati registrati 1.674 casi di morbillo, un numero di gran lunga inferiore ai 7.477 del Kirghizistan, ma che concorre in ogni caso ad allontanare l’obiettivo dell’eliminazione della malattia entro il 2015. Solo vaccinando i gruppi di popolazione a rischio contagio, sostiene l’Oms, sarà possibile bloccare le epidemie in corso ed evitare nuovi focolai in futuro.

Oltre a Italia e Kirghizistan, l’organizzazione internazionale si è rivolta anche a Russia, Bosnia Erzegovina, Germania, Georgia e Kazakistan per un totale di 22.149 casi di morbillo. Nella Penisola la maggior parte di questi casi hanno interessato persone tra i 15 e i 39 anni e un paziente su tre è stato portato in ospedale. Il sistema sanitario nazionale è riuscito rapidamente ad affrontare questa epidemia, ma secondo l’Oms è necessario un impegno supplementare per aumentare la copertura delle vaccinazioni. Ma a essere interessati da epidemie di morbillo non sono solo questi Paesi europei. Tra il 1 gennaio e l’8 febbraio 2015, Brasile, Canada, Messico e Stati Uniti hanno segnalato 147 casi di morbillo di cui la maggior parte collegati al focolaio in corso negli Usa iniziato nel parco divertimenti di Disneyland in California. Numeri inferiori a quelli segnalati dall’agenzia Onu per l’Europa ma che comunque preoccupano.

 

Vaccinazione per morbillo da farsi tra i 13 e i 15 mesi

In Italia la vaccinazione contro il morbillo è raccomandata ed è prevista tra i 13 e i 15 mesi con un richiamo a 5-6 anni. Per il ministero della Salute rientra fra le vaccinazioni «utili e importanti ma non imposte per legge considerato il nuovo e più realistico approccio alle vaccinazioni, come necessità e diritto di ciascun bambino di essere protetto dalle malattie prevenibili mediante vaccino”.

In ogni caso, oltre a proteggere i soggetti vaccinati, questa buona pratica protegge anche le altre persone da eventuali rischi di contagio. Tuttavia, come nota l’Oms, casi di epidemie di morbillo continuano a verificarsi in Europa perché resistono sacche di persone non immunizzate a causa di un alto numero di genitori che rifiutano di vaccinare i propri figli. In Italia la copertura vaccinale necessaria per l’eliminazione della malattia (pari almeno al 95% della popolazione) non è ancora stata raggiunta. Quella per la prima dose di vaccino trivalente (morbillo, parotite, rosolia) dei bambini a 24 mesi nel 2013 è pari al 90% e in più ci sono individui suscettibili nelle fasce di età degli adolescenti e degli adulti (dati Istituto superiore di Sanità).

 

Morbillo, malattia che colpisce l’apparato respiratorio

Il morbillo è una malattia infettiva e contagiosa causata da un virus che colpisce l’apparato respiratorio. Il contagio avviene per via aerea o per contatto e si trasmette solo nell’uomo. Non esiste una cura specifica contro il virus, ma si possono trattare i sintomi. La malattia resta una delle principali cause di mortalità infantile: solo nel 2013 hanno perso la vita 145.700 persone nel mondo. Nel 2013, secondo l’Oms, l’84% dei bambini nel mondo ha ricevuto una dose di vaccino entro il primo anno. Le morti causate dal morbillo sono dovute alle complicazioni che possono sorgere in particolare tra i bambini fino a cinque anni o negli adulti dopo i venti (tra queste cecità, encefalite e polmonite).

 

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