Siamo alle porte dell’estate e coloro che ne hanno la possibilità hanno già iniziato a prendere il primo sole, magari dal balcone o dal terrazzo della propria casa o dalle prime gite fuori porta.

Eppure, il momento del primo sole non va preso alla leggera, ma richiede la necessità di una visita dermatologica che permetta un controllo della salute della pelle e verificare la presenza di eventuali anomalie che potrebbero peggiorare a causa del sole. 

Ne parliamo con la dottoressa Marta Brumana, responsabile di dermatologia di Humanitas San Pio X.

Visita dermatologica: quando è necessaria

La visita dermatologica è fondamentale per prevenire, escludere, diagnosticare o monitorare una patologia della pelle.

In particolare, è bene organizzare una visita in caso si soffra di un un disturbo dermatologico noto, oppure quando sussistono condizioni particolari, come:

• la comparsa di un nuovo neo o anomalie di forma e dimensione di un neo già esistente
• eruzioni cutanee come macchie, pomfi o alterazioni di consistenza della pelle
• sintomi soggettivi come prurito o bruciore.
  

Visita dermatologica: come si svolge

La visita dermatologica si apre con una fase di anamnesi, ovvero la raccolta di tutte le informazioni del paziente che riguardano la storia familiare, la presenza di altre patologie e anche le informazioni relative allo stile di vita, dall’alimentazione, all’attività fisica, al consumo di alcol, all’abitudine al fumo di sigaretta, o ancora all’assunzione di farmaci.

In questa fase il dermatologo si informa anche sulle caratteristiche dei sintomi, come:

• durata della manifestazione, 
• momento in cui sono comparsi.

Successivamente, lo specialista esamina le manifestazioni cutanee in questione con gli strumenti diagnostici specifici. In caso di diagnosi sospetta, il dermatologo può richiedere che il paziente si sottoponga a esami strumentali come test allergologici, tampone cutaneo, biopsia cutanea o esami del sangue.