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Prevenzione

Artrite reumatoide: le donne sono più a rischio

17/04/2007

Compare spesso intorno ai 40 anni e colpisce soprattutto le donne, può provocare una graduale deformazione e distruzione delle articolazioni, a cominciare da quelle delle mani. È l’artrite reumatoide, una malattia autoimmune di cui ancora non si conosce la causa, ma di cui è nota l’esistenza di una predisposizione genetica. Colpisce circa l’1% della popolazione e si manifesta con dolori, soprattutto alle piccole articolazioni delle mani. Vediamo di che cosa si tratta e quali sono i sintomi principali con i professionisti di Humanitas.

Una malattia autoimmune
L’artrite reumatoide è una malattia reumatica, infiammatoria e cronica che colpisce le articolazioni. Solo in rari casi può colpire organi diversi, ad esempio i polmoni o il cuore. Le persone colpite da questa malattia rappresentano circa l’1% della popolazione, con una netta prevalenza nel sesso femminile. Si calcola che il rapporto tra donne e uomini che contraggono questa malattia sia di oltre quattro a uno, ma la differenza si annulla con l’avanzare dell’età.
Compare più frequentemente intorno ai 40 anni, ma può colpire anche i bambini e gli anziani. Si tratta di una malattia autoimmune, le cui cause non sono ancora conosciute e alla cui origine vi è un errore del sistema immunitario. Questo meccanismo, che normalmente ha il compito di difendere l’organismo dalle infezioni, a un certo punto non riconosce più alcune parti del corpo come proprie. Esercita allora un attacco nei confronti dei tessuti delle articolazioni, scatenando un’infiammazione che li danneggia fino a provocare, nei casi più gravi, la distruzione progressiva delle articolazioni e delle strutture limitrofe. Per fortuna non tutti i pazienti con artrite reumatoide hanno un decorso distruttivo.

Una certa familiarità
Esiste una predisposizione genetica all’artrite reumatoide, che si manifesta con una certa familiarità per le malattie autoimmuni. Questo non significa che la malattia si trasmetta di madre in figlia, ma che nella stessa famiglia si può trovare un membro affetto da una tiroidite autoimmune, un altro colpito da artrite reumatoide e un altro ancora che soffre di un’altra malattia reumatica. Si presuppone anche l’esistenza di fattori ambientali: un individuo geneticamente predisposto viene a contatto con un fattore ambientale sconosciuto (un virus, un germe, una sostanza tossica…) e si innesca la malattia. A volte si è notato che, nel periodo precedente la comparsa dell’artrite reumatoide, il paziente ha subito un trauma. Ancora sconosciuto è il tipo di rapporto che esiste tra i due fenomeni.

L’articolazione si infiamma
Qualunque sia la causa che scatena l’artrite reumatoide, si produce un’infiammazione a carico innanzitutto della membrana sinoviale, che riveste le articolazioni ed è formata da un sottile strato di cellule (sinoviociti). La membrana sinoviale si riempie di cellule infiammatorie e i sinoviociti diventano molto numerosi e morfologicamente diversi da quelli normali, tanto da trasformare questa sottile membrana in una grossa formazione chiamata panno sinoviale, dove proliferano cellule che producono sostanze che vanno a erodere le strutture dell’articolazione, cioè la cartilagine e l’osso. Il panno sinoviale invade poi le strutture dell’articolazione e ostacola il movimento. Inoltre l’infiammazione provoca accumulo di liquido (versamento) all’interno dell’articolazione, distendendo la capsula articolare e provocando e aumentando il gonfiore dell’articolazione.

La prima manifestazione è il dolore
Questa malattia si manifesta con dolori ‘subdoli’, che possono essere riconducibili a disturbi generici e che si manifestano in modo sfumato per diverse settimane. È raro che la sintomatologia dolorosa articolare sia improvvisa. Le articolazioni delle dita sono le prime a essere colpite dalla malattia, che sovente attacca entrambe le mani contemporaneamente. Il dolore parte dalle articolazioni alla base delle dita per arrivare a interessare il resto della mano e il polso.
Le articolazioni si possono gonfiare e diventare dolenti e qualche volta anche calde: il dolore si manifesta soprattutto la mattina, mentre può migliorare con il movimento. Con il progredire della malattia i movimenti diventano sempre più difficili, a causa delle deformazioni che si producono e inizia il coinvolgimento di altre articolazioni (spalle, ginocchia, piedi…). È tipico dell’artrite reumatoide non colpire la colonna vertebrale, solo raramente e in stadi molto avanzati della malattia si possono osservare dolori a livello della colonna.

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