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Mani scottate… dal freddo

23/02/2004

Ogni volta che si mettono i collant è un successo se non parte una smagliatura. Quando si deve stringere la mano ad un conoscente ci si sente in difficoltà perché si sa di avere la pelle “ruvida”, per non parlare poi del bruciore quando si toccano per sbaglio il succo di limone o il sale. L’origine di questi fastidi? Semplicemente l’inverno e il freddo che fanno screpolare le mani, talvolta in modo decisamente imbarazzante. Approfondiamo l’argomento con i professionisti di Humanitas.
In inverno la pelle delle mani diventa secca, il dorso appare ruvido e tende a desquamarsi, mentre sul palmo si formano screpolature e ragadi (una sorta di “fessure” che si aprono nella pelle). Il tutto si traduce in una ridotta sensibilità e naturalmente in dolore e bruciore, soprattutto quando si toccano sostanze irritanti, come appunto agrumi e sale.
Le mani screpolate sono paradossalmente il risultato di un meccanismo di difesa dell’organismo, la vasocostrizione, che presenta però qualche “effetto collaterale”. Con il freddo, i vasi sanguigni delle parti del corpo esposte agli agenti atmosferici (e quindi anche delle mani), si restringono in modo che il nostro organismo non assorba troppo freddo e non disperda inutilmente il calore. Tutto ciò ci protegge dalle temperature rigide ma si ripercuote negativamente sulla pelle delle mani. Se i vasi sanguigni si restringono, infatti, alle mani arriva meno sangue e quindi meno nutrimento. La pelle si trova quindi costretta a risparmiare energia e limita la produzione di sostanze preziose per la cute stessa, tra cui i grassi (ceramidi). Il risultato è che la pelle, non più protetta dai grassi come accade invece di solito, diventa più vulnerabile ai lavaggi, si desquama e lo strato superficiale diventa secco e ruvido.
La soluzione? In teoria basterebbe rispettare un paio di consigli, che però non sempre sono “pratici”. Bisognerebbe ad esempio lavare le mani il meno possibile e mettere sempre i guanti quando si esce di casa, suggerimenti che nella vita di tutti i giorni possono essere decisamente d’impaccio; i guanti poi, possono proprio dare fastidio, ma nelle giornate molto fredde e quando si sta a lungo all’aperto possono essere piacevoli oltre che “protettivi”.
Per quanto riguarda i lavaggi, è bene ricordarsi di asciugare sempre accuratamente le mani dopo averle lavate e in ogni caso non bisogna utilizzare saponi troppo aggressivi e sgrassanti. Meglio scegliere creme lavanti specifiche e delicate, che si chiamano basi lavanti e si possono trovare in farmacia. Le basi lavanti fanno poca schiuma” e per questo si può pensare che non lavino bene, mentre sono la soluzione ideale per detergere e nel frattempo proteggere la cute.
Si deve prestare maggior cura quando si lavano i piatti o i panni o comunque quando si sta con le mani in ammollo: è utile indossare guanti di gomma.
L’ultimo aspetto da prendere in considerazione è quello delle creme: quelle davvero utili sono le emollienti e non le idratanti come spesso si crede. Quando la cute è secca, infatti, viene naturale pensare che manchi l’acqua. In realtà in questo caso l’acqua c’è, ma se ne va perché non ci sono i grassi a trattenerla. E’ quindi inutile usare creme idratanti o a base di vaselina, una sostanza che impermeabilizza la pelle facendo accumulare l’acqua e migliorando l’aspetto estetico ma non la questione della carenza di grassi. Bisogna invece cercare di riportare i grassi sulla pelle usando delle creme emollienti. Ricche di burri vegetali (come quello di avogado, carité o cocco) miscelati ad oli vegetali (come l’olio di germe di grano o di girasole), riparano le screpolature e allontanano il senso di secchezza.

A cura di Silvia Rosselli

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