Uomini e donne sono diversi, non c’è dubbio, anche quando si parla di stress e della sua gestione. 

Infatti la diversità va di pari passo anche con le strategie che uomini e donne, in media, adottano per superare lo stress e gli affetti negativi, ovvero la tendenza a provare condizioni come vergogna, afflizione, irritabilità.

Mentre per le donne è più frequente ricorrere a strategie internalizzanti come la mindfulness, un tipo di meditazione che viene utilizzata per aumentare la consapevolezza di sé, regolare le proprie emozioni o rispondere allo stress, gli uomini ricorrono a strategie esternalizzanti, ovvero tendono a ricercare soluzioni al di fuori di sé per regolare le emozioni, come per esempio fare sport. Questo perché i meccanismi alla base della mindfulness sarebbero più vicini e coerenti con le strategie adottate dalle donne come la scrittura o il riflettere e ripensare alla situazione che ha originato lo stress. Le donne quindi reagirebbero più efficacemente allo stress ricorrendo a questo stile di meditazione che insegna a pensare in modo diverso, concentrandosi sul “qui e ora” in maniera più consapevole e, soprattutto, con atteggiamento non giudicante. Nata negli anni ’70 negli Stati Uniti, questo tipo di tecniche è stato usato in ambito clinico per il trattamento delle ricadute depressive ma anche in alcuni aspetti dei disturbi d’ansia o delle dipendenze. Oggi, la mindfulness è uscita dai confini degli ambulatori e quindi dall’ambito clinico, per essere utilizzata nella vita quotidiana per gestire lo stress.