Manca poco alla Maratona di Milano. Correre la maratona, la più lunga delle distanze cittadine, oltre all’enorme gratificazione di tagliare il traguardo, rappresenta uno degli sport a più alto rischio di usura delle articolazioni dell’arto inferiore, cioè anca, caviglia e ginocchio, a cui nessuno è immune. Usura delle articolazioni significa consumare la cartilagine articolare a tal punto che le articolazioni diventano rigide e doloranti ad ogni movimento, come accade, a causa dell’età, negli anziani affetti da artrosi. Per ridurre questo rischio, l’allenamento da solo non basta – spiega Piero Volpi, responsabile di Ortopedia del Ginocchio e Traumatologia dello Sport di Humanitas e responsabile del settore medico dell’Inter. – Anche l’età in cui si corre la maratona è certamente un fattore di rischio non modificabile di usura della cartilagine; scegliere di smettere di correre dopo i 40 anni ridurrebbe il rischio, ma se si vuole continuare, senza dubbio l’allenamento aiuta le articolazioni ad adattarsi alle sollecitazioni tipiche della corsa. Altri fattori che possono ridurre l’usura sono il controllo del peso corporeo e la scelta delle scarpe adeguate, fattori che i maratoneti professionisti conoscono bene mentre chi decide d’istinto di iniziare a correre la maratona, talvolta sottovaluta. Correre con qualche chilo di troppo può far ancor più male alle articolazioni che devono sostenere il peso corporeo durante tutte le circa 50.000 sollecitazioni a cui sono sottoposte durante la maratona; inoltre, scegliere la calzatura giusta, con plantari personalizzati se necessario, è più importante di quanto non si pensi per ridurre l’usura delle articolazioni, favorire le prestazioni nel rispetto della morfologia del piede e dell’assetto della persona. Tenere sotto controllo questi fattori riduce il rischio di usura delle articolazioni che comunque continua a esistere se si decide di correre la maratona.