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Laparocele, le novità dell’intervento laparoscopico

12/01/2010

Un convegno per definire il contesto più aggiornato riguardo alla tecnica laparoscopica nel trattamento di questa complicanza della chirurgia dell’addome.

Il 14 e il 15 gennaio si terrà a Napoli una importante Consensus Conference sul trattamento laparoscopico del laparocele. L’obiettivo di questo incontro scientifico è fare il punto sulla tecnica laparoscopica in questo particolare ambito. Ne parliamo con il dottor Uberto Fumagalli, relatore della conferenza e capo sezione dell’Unità Operativa di Chirurgia Generale Mini-Invasiva diretta dal prof. Riccardo Rosati.

Che cos’è il laparocele e come si cura?
“Il laparocele è la complicanza di una incisione chirurgica addominale e consiste nella formazione di un’ernia a livello della cicatrice stessa. Questa complicanza è riscontrabile in una percentuale che varia tra il 10 ed il 30% delle incisioni laparotomiche. L’ernia compare in quanto la sutura che unisce le fasce muscolari in qualche modo cede, dando origine ad un difetto parietale. Quest’ultimo costituisce la porta attraverso la quale fuoriesce il sacco erniario costituito dal peritoneo, rivestito da cute e sottocute.
Per la correzione chirurgica del laparocele esistono due possibili vie d’accesso. La prima, quella tradizionale, utilizza come via di accesso chirurgico la cicatrice stessa. L’intervento consiste nell’isolamento e nella riduzione del laparocele e nel successivo posizionamento di una rete che chiuda la porta erniaria, impedendo la fuoriuscita del peritoneo. Il principale svantaggio di questa tecnica è la possibilità che, a causa dell’ampio scollamento della parete addominale (necessario per isolare la porta erniaria), si formino dei sieromi che possono richiedere il prolungato mantenimento di un drenaggio. Questo tipo di intervento viene di solito utilizzato per laparoceli di grosse dimensioni.
La seconda soluzione prevede l’utilizzo della chirurgia laparoscopica: praticando sull’addome alcuni piccole incisioni, si introducono nella cavità addominale gli strumenti chirurgici e una telecamera. Dopo aver ridotto l’ernia, si procede al posizionamento intraperitoneale di una rete che viene fissata con delle graffette metalliche alla parete addominale. In questo modo, si evita di incidere nuovamente la ferita chirurgica”.

Quali sono i vantaggi di intervenire tramite trattamento laparoscopico?
“Questa tecnica dovrebbe ridurre le complicanze di tipo infettivo, la formazione dei sieromi e probabilmente la durata della degenza. L’intervento tramite questa via d’accesso può però causare altre complicanze, di cui quella sicuramente più grave è rappresentata dalle lesioni viscerali”.

Quali sono le finalità della Consensus Conference in programma?
“La Conferenza si pone l’obiettivo di redigere un documento ufficiale sullo stato dell’arte nel trattamento laparoscopico del laparocele. L’iniziativa è stata promossa in particolare da due chirurghi delle scuole del professor Melotti di Modena e del professor Corcione di Napoli, entrambe molto attive nell’ambito della chirurgia mini-invasiva. La Consensus Conference è organizzata sul modello dell’NIH (sviluppo dell’argomento per sessione) e seguendo le indicazioni date dal Ministero della Salute. L’argomento principale, oggetto della Conferenza (il trattamento laparoscopico del laparocele) è stato suddiviso in diversi capitoli. Ognuno di questi è stato assegnato ad un esperto il cui compito era quello di redigere una relazione (basata sulla evidenzia scientifica disponibile e sull’esperienza personale accumulata) in cui trasparisse l’attuale stato dell’arte su quello specifico problema. In occasione della Consensus Conference verranno presentate a una giuria e al pubblico (partecipante in maniera attiva tramite televoto) le singole relazioni, sulla base delle quali verrà elaborato un documento finale che dovrebbe dunque rappresentare lo stato dell’arte attuale sul trattamento laparoscopico del laparocele”.

A cura della Redazione

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