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Prevenzione

Infarto di notte, più rischio di morte?

07/08/2014

Se il cuore decide di fermarsi in piena notte il rischio di morte sarebbe del 13% maggiore. Ad affermarlo uno studio pubblicato sulla rivista “Circulation: Cardiovascular Quality and Outcomes”. Lo staff medico ridotto durante le ore notturne non consentirebbe, infatti, soccorsi tempestivi in presenza di un infarto.

Il parere della dottoressa Elena Corrada, responsabile dell’Unità di Cura coronarica di Humanitas.

 

«Mantenere una piena copertura di emodinamisti durante le ore notturne significherebbe ridisegnare l’intera struttura ospedaliera del territorio. L’ostacolo, però, potrebbe essere parzialmente aggirato se i pazienti si rivolgessero direttamente al 118 piuttosto che accompagnare il proprio caro con i propri mezzi. Questo comporterebbe un notevole risparmio di tempo che, nel caso dell’infarto, è fondamentale. Quando, infatti, il Pronto Soccorso riceve una chiamata attiva la macchina organizzativa, in modo che tutti siano pronti a intervenire nel minor tempo possibile e nel modo più efficace attraverso l’angioplastica che riapre i vasi bloccati e fornisce ossigeno al cuore. Se il paziente, invece, arriva spontaneamente, la diagnosi viene fatta direttamente in ospedale e i tempi si allungano anche di 30 minuti».

 

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