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Più km corri più le ossa saranno forti?

09/05/2016

Le ossa diventerebbero più forti correndo su lunghe distanze. Un buon modo per prevenirne l’indebolimento con il passar degli anni. È quanto concludono dei ricercatori della Camilo José Cela University di Madrid (Spagna) che hanno valutato gli effetti sulla densità ossea dell’endurance running training ovvero dell’allenamento su lunghe distanze.

Allo studio hanno preso parte 122 maratoneti e 81 corridori di mezza maratona e 10 km di ambo i sessi. I ricercatori hanno valutato l’indice di densità ossea del calcagno sia destro che sinistro, l’osso del piede che costituisce il tallone. Gli effetti dell’allenamento sono stati confrontati con i valori di un gruppo di controllo di pari età ma sedentari.

La densità ossea era maggiore nei corridori rispetto ai sedentari ma non solo. L’analisi dei dati ha rilevato anche una relazione dose-risposta, ovvero i valori di densità mineraria del calcagno aumentavano all’aumentare dei chilometri percorsi in allenamento: più si correva e maggiore era l’indice di densità ossea.

Lo studio è stato pubblicato su European Journal of Applied Physiology.

Corsa e salto utili per rinforzare le ossa

Per prevenire la demineralizzazione dell’osso, e dunque l’osteoporosi, è importante giocare d’anticipo con una dieta ricca di calcio e con l’attività fisica, meglio se a partire dalla giovane età. Naturalmente sulle proprietà delle ossa pesano anche fattori non modificabili come il sesso e l’età. E quindi qual è il modo migliore per rinforzare le ossa con l’attività fisica? L’abbiamo chiesto alla professoressa Daniela Lucini, responsabile della Sezione di Medicina dell’Esercizio dell’ospedale Humanitas.

(Per approfondire leggi qui: Osteoporosi, incontinenza urinaria ko con l’esercizio fisico)

«L’attività fisica d’impatto come la corsa e il salto fa bene alla salute delle ossa perché si favorisce il processo di rinnovamento e costruzione della struttura ossea. Ma con un’avvertenza fondamentale: questo tipo di attività fisica va bene per prevenire l’indebolimento osseo e dunque l’osteoporosi. Se invece il decadimento osseo è già in atto, corsa e salto non vanno bene ma è più indicato svolgere attività fisica meno traumatica, dalle camminate al nuoto. I benefici saranno così distribuiti a tutto l’organismo e anche alla parte muscolare: rinforzare i muscoli, anche con esercizi mirati “da fermo”, è fondamentale per minimizzare i rischi associati al decadimento osseo, ovvero il rischio di frattura». La corsa è utile dunque in chiave preventiva, per sostenere il rinnovamento osseo.

L’indicazione che deriva dallo studio (più si corre, più le ossa stanno meglio) è valida?

«Tendenzialmente sì, ma senza arrivare all’estremo opposto. Recenti studi hanno dimostrato che troppa attività fisica diventa dannosa per la salute. Un’indicazione di massima per i runner può essere correre mezz’ora per tre volte a settimana a 10 km orari».

(Per approfondire leggi qui: Nuoto e corsa sempre utili per prevenire l’osteoporosi?)

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