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Sulla neve non solo sci

01/03/2005

Snowboard, telemark, ciaspe… oltre allo sci tradizionale sono tante le discipline che appassionano sulle piste bianche.

Sulle piste da sci capita sempre più spesso di incontrare non solo sciatori tradizionali, ma anche snowboarder e, anche se in misura minore, appassionati di telemark, l’antica disciplina che arriva dalle regione nordiche. Sempre dal passato arriva l’utilizzo delle ciaspe, le racchette da neve che consentono di passeggiare nei boschi e di godere della bellezza della montagna anche a chi non ama sciare. C’è poi chi non ama le piste affollate, non disdegna una buona dose di fatica e si dedica allo sci alpinismo. Di tutto ciò che non è sci tradizionale parliamo con gli specialisti di Humanitas.

Lo snowboard
“Lo snowboard è la versione giovane e divertente degli sport invernali, che nulla a che fare, dal punto di vista tecnico, con le altre discipline sciistiche, e che ha il vantaggio di avere avvicinato alla montagna persone abituate a praticare sport solo in città o al mare, con il parallelo svantaggio, negli ultimi tempi fortunatamente in via di attenuazione, di avere portato in montagna moltissime persone che non hanno la cultura della montagna, una serie di conoscenze e norme di comportamento che si acquisiscono con il tempo. Da anni si discute sull’opportunità di separare le piste per coloro che di dedicano allo snowboard da quelle per gli amanti dello sci tradizionale, separazione che non mi trova d’accordo, in quanto sarebbe sufficiente una buona etica di comportamento da parte di tutti. Le scuole di sci, che potrebbero insegnare tutte le regole di comportamento e di sicurezza, sono purtroppo ancora poco frequentate da coloro che si avvicinano allo snowboard e che spesso, come abbiamo detto, non hanno la cultura della montagna.
Lo snowboard non è, come a volte si pensa, un attrezzo poco controllabile, tanto che chi ama il fuori pista riesce in imprese impossibili con gli sci, poiché la tavola consente di “galleggiare” con facilità, anche in condizioni di neve brutta. Si tratta di imparare a utilizzare lo snowboard, come in tutte le discipline sportive, con la guida di un maestro, così da non essere di pericolo per se stessi e per gli altri e di poter godere appieno delle prestazioni di questo attrezzo. Il suo limite può essere costituito dal fatto che si ha una visione parziale (da un lato si ha una visione minore): di questo deve essere consapevole lo snowboarder che utilizza la tavola in pista.
Si tratta di uno sport che possono praticare tutti, anche se l’azione particolare di torsione di busto e ginocchia può rendere meno facile l’apprendimento di questo sport a chi non è più giovanissimo. Come per lo sci tradizionale, l’età ideale per iniziare è intorno ai 5-6 anni. La tecnica è più giovane e si basa su nozioni più semplici, che rendono l’apprendimento più rapido.
Non si tratta di uno sport pericoloso, ma è consigliabile utilizzare una attrezzatura e delle protezioni adeguate (scarponi rigidi piuttosto che una scarpa morbida per evitare traumi alle caviglie, casco, ginocchiere, corpetti che proteggono la schiena). I traumi più frequenti sono a livello del bacino, della spalla, del polso e delle dita, del viso e della testa. Meno frequenti, rispetto allo sci tradizionale, i traumi a livello delle ginocchia, poiché le gambe sono vincolate a un unico attrezzo”.

Il telemark e lo sci alpinismo
“Si tratta secondo me dello sci per eccellenza, ripescato dalla moda ma ancora poco diffuso poiché si tratta sicuramente di una disciplina impegnativa. Nato nelle regioni del Nord come mezzo di trasferimento in pianura, in salita e in discesa, arrivò sulle Alpi nei primi decenni del ’900 e fu trasformato in disciplina sportiva. Nel corso degli anni si è perfezionata l’attrezzatura, ma il gesto tecnico rimane uguale a come era un secolo fa, caratterizzato dal gesto dell’inchino in fase di curva che dona eleganza e fornisce allo sciatore molta discrezionalità nell’interpretare il pendio. E’ uno sport che sviluppa molto l’equilibrio e la capacità propriocettiva (sensibilità spaziale), dato che lo scarpone è fissato all’attacco solo in punta. Per lo stesso motivo, si tratta di uno sport a cui si possono avvicinare facilmente solo coloro che già sono dotati di un buon senso dell’equilibrio. E’ uno sport di destrezza, che richiede doti di resistenza e di forza, aerobiche e anaerobiche e comporta un lavoro muscolare isotonico e isometrico. Anche il telemark può dare grandi soddisfazioni nel fuori pista, più che lo sci tradizionale, ma è fondamentale conoscere bene la tecnica: un aiuto valido arriva dalla Scuola Italiana Sci, che offre lezioni di telemark. Gli sci da telemark vengono utilizzati spesso anche dagli sciatori alpinisti.
Come per il telemark, anche per lo sci alpinismo a livello medio è necessario saper sciare abbastanza bene in pista, anche se ci sono escursioni alla portata di tutti. Nasce come attività sportiva finalizzata alla salita, non tanto alla discesa, e comporta infatti ore di salita e minuti di discesa. Per questo motivo sono necessarie doti di resistenza paragonabili a quelle dello sciatore di fondo. Il fondo costituisce in questo caso un buon allenamento: abituarsi a percorrere lunghe distanze senza affaticarsi eccessivamente, far lavorare i muscoli a un’intensità medio-bassa per lunghi tempi, imparando a dosare le forze”.

A cura di Elena Villa

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