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Giorgio Rocca: una giornata vincente comincia a colazione

20/11/2006

Trentun’anni, nato nei Grigioni, Giorgio Rocca vive da sempre a Livigno ed è proprio in quello sci club che ha cominciato giovanissimo a portare a casa le sue prime vittorie. Nella scorsa stagione di Coppa del Mondo l’esordio è stato da record: cinque vittorie consecutive nei primi cinque slalom. Prima di lui, solo Stenmark, Tomba e Girardelli avevano firmato imprese simili. Dopo la delusione delle Olimpiadi di Torino, che l’hanno visto uscire nella prima manche dello slalom in cui era superfavorito, quest’anno ha cominciato con un bronzo, ma con tantissima voglia di vincere. Lo slalom, e non solo.

L’anno in Coppa del mondo sembra iniziato bene: in base a che cosa un atleta si sente in forma o meno? Che componenti contano: preparazione fisica, equilibrio generale, pesoforma…?
“Direi tutto un insieme: prevalentemente è un mix tra la preparazione tecnica e l’equilibrio mentale. Ora mi sento bene, anche se non ho del tutto smaltito la lunga preparazione estiva e autunnale sugli sci e a secco”.

Che tipo di sacrifici e impegno comporta lo sci?
“Stiamo parlando di una disciplina sportiva oltremodo faticosa. Io, ad esempio, lavoro con costanza undici mesi l’anno. Quando la Coppa del Mondo chiude la stagione a metà marzo, disputo ancora qualche manifestazione fino a fine marzo e da maggio inizia la preparazione sui ghiacciai alpini in vista dell’annata agonistica successiva. Il fatto che stiamo senza sciare solo ad aprile rende l’idea di quanto questo sport sia davvero totalizzante”.

Che doti particolari richiede lo slalom speciale? Perché crede di aver avuto più risultati in questa specialità?
“Lo slalom richiede due caratteristiche importanti, su cui ho sempre lavorato, ma che tuttavia sono insite nella mia sciata: potenza e precisione”.

Il suo stile di vita come è condizionato dalla pratica sportiva?
“Certo. Lo sport è disciplina, rigore e socializzazione: credo che la mia vita di tutti i giorni, sia in famiglia con Tania e Giacomo (la moglie e il figlio, ndr), sia tra gli amici, risenta di quest’impostazione”.

L’alimentazione è importante? Che cosa mangia prima di una gara?
“L’alimentazione è importantissima, non solo per uno sportivo. Io da sempre regolo le abitudini alimentari, non solo quando sono in gara o in allenamento. Tuttavia la giornata della gara prevede una colazione sostanziosa: cereali, yogurt, fette biscottate integrali con marmellata, frutta e caffè. E poi, solitamente, tra le due manche, una barretta energetica ai cereali”.

Quanta importanza dà alla cura della salute e in che modo?
“La cura della salute è fondamentale. E, come ho già detto, a cominciare dall’alimentazione. Chi si cura di più, chi fa attenzione ad uno stile di vita corretto e salutare, sta meglio. Vive meglio”.

È attento alla prevenzione? Siete sottoposti a controlli periodici di qualche tipo?
“Tre volte all’anno la Federazione Italiana Sport Invernali ci fa fare dei test fisiologici a Castellanza presso il Centro Mapei per verificare la tonicità e la resistenza muscolare. E poi la commissione medica della Fisi ci fa fare le tradizionali visite annuali per l’idoneità agonistica”.

Ha mai gareggiato in cattive condizioni di salute?
“L’anno scorso in Giappone mi è capitato di gareggiare con la febbre. Non è facile. Mi ricordo soprattutto una forte debolezza. Ero in ballo per la Coppa del Mondo di slalom, che infatti sono riuscito a consquistare alla tappa successiva in Svezia”.

Dal punto di vista medico, chi la segue e a chi si affida, non solo come atleta?
“La commissione medica della Federazione Italiana Sport Invernali è il mio riferimento”.

Che qualità dovrebbe avere il suo medico ideale?
“Saper ascoltare, un rapporto è utile con il tuo medico di fiducia. Sono convinto che bisogna dialogare e confrontarsi con il medico. La salute non è una merce che si compra al supermercato”.

Legge di salute o si informa sui media?
“Leggo spesso riviste di benessere e sui quotidiani mi capita di cercare la pagina della salute o i relativi inserti”.

Che cosa pensa del doping nello sport? Lo sci sembra meno coinvolto di altri sport, anche se gli scandali non sono mancati.
“Il doping è semplicemente l’opposto dello sport. Lo sport infatti è competizione, disciplina, regole uguali per tutti. Il doping è falsificazione della realtà sportiva, della prestazione. Il doping è inganno. Nello sci? Ci sono stati dei casi, tuttavia sporadici, e meno che in altri sport”.

Ha tempo di sciare anche per divertimento?
“Adoro sciare per divertimento. Ovviamente niente pali snodati da slalom o da gigante, bensì sciate in campo libero e carvate fuori pista. Ultimamente mi diletto a fare sci alpinismo nella mia Livigno o a praticare telemark (la tecnica dello sci a tallone libero, ndr)”.

Noi tifiamo Giorgio Rocca, ovviamente. E Rocca che mire ha per la stagione appena cominciata?

“In questa stagione ho voluto dedicarmi a più discipline. La polivalenza mi affascina, nonostante lo slalom speciale sia per me la disciplina principe. E poi ci sono i Campionati del Mondo di Aare in Svezia, a febbraio, dove mi piacerebbe migliorare il colore bronzeo delle tre medaglie già vinte”.

Di Francesca Blasi

Le immagini sono di pentaphoto

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