Alcuni credono che l’attività fisica protegga contro malattie infiammatorie come l’artrite reumatoide che colpisce soprattutto le donne. Vero o falso? Risponde il professor Carlo Selmi, responsabile di Reumatologia e Immunologia Clinica all’Ospedale Humanitas e docente dell’Università degli Studi di Milano.
“Vero. L’attività fisica a basso impatto, come per esempio la bicicletta e il nuoto, praticata con continuità protegge le donne dall’artrite – dice l’esperto –. La dimostrazione arriva anche dalle conclusioni a cui sono arrivati ricercatori danesi e statunitensi che hanno analizzato i dati relativi a oltre 6000 donne. In realtà, il meccanismo che porta a questi risultati in termini di prevenzione dell’artrite reumatoide è probabilmente legato all’effetto sul peso corporeo dell’attività fisica: infatti, sappiamo che il peso e i disturbi metabolici ad esso connesso, possono portare a disturbi immunologici che, a loro volta, possono sfociare in artrite reumatoide. Pertanto, oggi che conosciamo i benefici dell’attività fisica, non ci sono più motivi per non fare attività fisica e mettere a riposo le persone con problemi articolari, come si faceva in passato. Invece, facendo esattamente il contrario, ovvero praticando attività fisica a basso impatto fin dalle età più giovani che sono quelle più colpite da queste patologie infiammatorie, è possibile anche prevenirne l’insorgenza.”
