L’aterosclerosi nasce nel grembo materno. E’ quello che ha ipotizzato uno studio recentemente pubblicato su Jama Cardiology e portato avanti dalla Divisione di Patologia Umana, Dipartimento di Scienze Biomediche Avanzate, dell’Università Federico II di Napoli che ha preso in esame i livelli di colesterolo plasmatico materno in gravidanza, chiedendosi se potessero essere in grado di influenzare i geni rilevanti per il metabolismo del colesterolo e l’aterogenesi nel feto. Ne abbiamo parlato con i professionisti di Humanitas.
Il legame tra colesterolo e salute del feto
In questo studio, eseguito su 78 campioni di aorta umana fetale dalla Divisione di Patologia Umana, Dipartimento di Scienze Biomediche Avanzate, dell’Università Federico II di Napoli, è emerso che l’influenza dei livelli di colesterolo materno durante la gravidanza sull’aterogenesi precoce nella vita fetale potrebbe avere un’azione epigenetica, vale a dire di modifica dell’espressione di alcuni geni senza l’alterazione del patrimonio genetico. Tra i possibili effetti di queste modifiche epigeneteiche, secondo quanto ipotizzato da questo studio, ci sarebbe l’aumentato rischio di aterosclerosi e quindi di patologie cardiovascolari nei figli delle madri con ipercolesterolemia. Sebbene evidenze sempre più solide suggeriscano un ruolo del colesterolo totale materno e dei livelli di colesterolo LDL (lipoproteina a bassa densità) durante la gravidanza come fattore di rischio per la malattia aterosclerotica nella prole, i meccanismi sottostanti devono essere chiariti per determinare future applicazioni cliniche.
I risultati dello studio
Tra i 78 campioni inclusi nell’analisi (59% di sesso maschile e di età fetale media di 25 settimane), il livello di colesterolo materno ha spiegato una percentuale significativa della varianza della lesione aortica fetale, indipendentemente dall’effetto dei livelli di colesterolo HDL, trigliceridi, glucosio e indice di massa corporea delle madri. Inoltre, i livelli di colesterolo totale e colesterolo LDL materno erano positivamente associati alla metilazione di SREBP2 nelle aorte fetali, mentre erano inversamente correlati con i livelli di RNA messaggero SREBP2 nelle aorte fetali.
“Il presente studio fornisce una valutazione quantitativa rigorosa dell’entità dell’associazione dei livelli di colesterolo materno durante la gravidanza con lesioni aortiche fetali e rivela effetti epigenetici fino ad ora non noti del colesterolo materno sul feto – hanno sottolineato i professionisti -. Gli effetti del livello di colesterolo materno durante la gravidanza nella prevenzione primaria cardiovascolare nella prole richiede ulteriori studi di relazioni causali a lungo termine, ma questo offre uno spunto interessante per affermare che livelli di colesterolo troppo alti, spesso dovuti all’eccessivo consumo di prodotti di origine animale, gli unici che lo contengono – e in particolare di carne e formaggi – potrebbero gettare le basi per la cardiopatia ischemica già dalla vita intrauterina”.