Alimentazione

Mangiare tonno in scatola fa male?

08/05/2018

Sinonimo della poca voglia di cucinare, il tonno in scatola è un alimento estremamente comune sulle tavole degli italiani. Di recente sotto accusa per la presenza troppo elevata di mercurio nella sua carne, il tonno in scatola resta un alimento sicuro, affidabile e valido a livello nutrizionale.  Si parte dal tonno fresco, alimento prezioso ricco di proprietà nutritive e principi benefici, per arrivare a quello in scatola. Che fa bene più di quanto si immagini. Come conferma Pietro Migliaccio, nutrizionista e Presidente Emerito della Società Italiana di Scienze dell’Alimentazione (SISA). Ecco sei piccole grandi verità sul tonno, troppo spesso ignorate. Ne parliamo con la dottoressa Elisabetta Macorsini, biologa nutrizionista di Humanitas Medical Care e Humanitas Mater Domini.

 

Tonno fresco o in scatola?

Il cibo in scatola è spesso, per sua natura, sotto accusa. Eppure il tonno in scatola non ha caratteristiche nutrizionali peggiori del tonno fresco. Le tecniche di conservazione usate per inscatolare l’alimento consentono il mantenimento delle caratteristiche nutrizionali che sono simili a quelle del tonno fresco. Entrambi i prodotti sono ricchi di proteine nobili e, addirittura, il tonno in scatola ne contiene una quantità maggiore (25 g per 100 g di alimento) rispetto a quello fresco (21 g per 100 g di alimento).

Stessa cosa vale per l’apporto di acidi grassi e omega 3, preziosi per la salute del cuore, per le vitamine e per i sali minerali.

Ideale per gli sportivi

Ideale per l’alimentazione di chi fa tanto sport, il tonno in scatola ha una elevato contenuto di proteine nobili: ben 25 g ogni 100 g di prodotto. Ecco perché è al vertice degli alimenti da preferire per migliorare il tono e l’efficienza delle nostre masse muscolari. Le proteine nobili infatti apportano una quantità di amminoacidi essenziali e non essenziali ottimale per ottenere ed incrementare la sintesi proteica. Questa garantisce il tono e l’efficienza dell’apparato locomotore. Al pari di altri pesci, il tonno è un importante fonte di lisina, un amminoacido che favorisce la sintesi proteica, ed è ricco di iodio, ideale per la dieta dello sportivo o di chi è nella fase della crescita. Essendo inoltre ricco di vitamine e sali minerali ha potere antiossidante e contrasta i processi dell’invecchiamento.

 

I “grassi buoni” combattono il colesterolo

Naturalmente povero di grassi, il tonno fornisce un modesto apporto lipidico che varia da 0,3 grammi per 100 del tonno in salamoia a 10 grammi per 100 di quello conservato sott’olio. Gli acidi grassi polinsaturi omega 3 hanno effetti benefici sull’apparato cardiovascolare e abbassano il colesterolo cattivo.

 

Il tonno in scatola si può mangiare in gravidanza?

Tutti i pesci e i frutti di mare possono contenere metilmercurio e i pesci predatori possono accumularne livelli più elevati. Alle donne in gravidanza e alle donne in età fertile che stanno programmando di avere un bambino è sconsigliato consumare più di due porzioni di tonno a settimana. Tuttavia il tonno in scatola è soggetto a controlli. Tutti frequenti, puntuali ed estesi lungo tutta la filiera. Soprattutto per quanto riguarda eventuali livelli di mercurio presenti. I controlli interni evidenziano valori di mercurio di gran lunga inferiori a quelli imposti dalla legislazione dell’Unione europea e italiana (1 mg/kg di peso fresco).

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