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Alimentazione

Diabete: sì a salmone e altri pesci grassi?

05/12/2014

Il paziente con il diabete è soggetto a molte limitazioni alimentari per il controllo della patologia. Naturalmente, dolci e carboidrati sono osservati speciali, ma anche gli alimenti grassi giocano un ruolo da protagonisti nell’alterazione del metabolismo. Talvolta si sente dire che anche i pesci più grassi – come salmone, tonno, pesce spada e sgombro, branzino, orata – potrebbero essere controindicati per la dieta di chi soffre di diabete.

«In realtà non sono d’accordo con questa affermazione – dice il dottor Cesare Berra responsabile della sezione di Diabetologia di Humanitas –. Il pesce contiene importanti qualità nutrizionali, pertanto è consigliato nelle nostre tavole, sempre senza esagerare nelle quantità. Mi preme ricordare che non esiste una dieta universale per il diabete».

Quindi, attenzione, aggiunge il diabetologo, «nel caso in cui il diabete sia legato o causato da obesità o importante sovrappeso la dieta da scegliere – spiega – sarà tendenzialmente ipocalorica, quindi con meno grassi di origine animale e con attenzione alle quantità di cibo da consumare».

 

Variare la dieta e quindi anche il pesce

Come comportarsi, quindi, con quelle varietà di pescato più ricche di lipidi? È buona norma «variare i cibi nella nostra dieta», risponde Berra, e questo vale anche per il pesce.

«Normalmente viene consigliato 2-3 volte alla settimana – aggiunge lo specialista –, ma anche in questo caso non ci si può esimere dal considerare la cultura e le abitudini dei soggetti ai quali viene prescritta una dieta».

Stravolgere troppo le abitudini alimentari «può portare a una mancata riposta in termini di adesione alla prescrizione dietetica», afferma l’esperto, senza dimenticare che il controllo del diabetologo è necessario per capire come impostare al meglio la dieta. «Come esiste una terapia farmacologica personalizzata, su misura per ogni paziente – aggiunge Berra – così esistono consigli alimentari generali e altri personalizzati».

 

I vantaggi del pesce

Il pesce è però un alimento che non deve mai mancare nella dieta. «È ricco di proteine con un alto contenuto biologico – spiega il dottor Berra – e che costituiscono il 15-20% della sua composizione. Inoltre è ricco di grassi insaturi, che sono ad alta concentrazione di omega 3, molto importanti per garantire il benessere del nostro organismo per la prevenzione delle malattie cardiovascolari: agiscono come dei veri e propri antiossidanti e mantengono giovane il nostro organismo. Da non sottovalutare i fosfolipidi, grassi importanti per la funzionalità nervosa, e infine sali minerali, come calcio, fosforo e iodio. Fra le vitamine, è presente di più la vitamina A, ma notevoli sono anche le concentrazioni di vitamina B e D».

 

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