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Alimentazione

Abbasso il cibo spazzatura!

04/04/2012

Giovani più attenti al look che all’alimentazione? Per convincerli che mangiar sano è importante arriva il cartoon realizzato da Humanitas Gavazzeni con Bruno Bozzetto.

Mangiare sano. Potrebbe essere la cosa più facile del mondo, specialmente per noi italiani che abbiamo “inventato”, grazie alla ricchezza della nostra terra, la dieta mediterranea, e invece mangiare in modo corretto comincia ad essere sempre più complicato. Un discorso che vale per tutti e tanto più per i giovani e giovanissimi, attratti dal “junk food “, cibo spazzatura, e indifferenti ai suoi contenuti: grassi, zuccheri, calorie. E proprio sulla scarsa considerazione degli effetti negativi del “cibo spazzatura”, che si traduce poi inesorabilmente in un peggioramento del proprio stato di salute, anche fisico, è incentrato uno degli originali e divertenti cartoni animati realizzati da Humanitas Gavazzeni con lo Studio Bozzetto &Co. Un ragazzo infatti, molto attento al suo look, non è per nulla attento a cosa mangia. Il cartoon è sul canale di You Tube di Humanitas Gavazzeni. Del cibo spazzatura e dell’importanza del mangiar sano abbiamo parlato con Stefania Setti, medico nutrizionista di Humanitas Gavazzeni.

Dottoressa Setti, cosa si intende per cibo spazzatura e perché fa così male?
“Si tratta di alimenti (superpanini, patatine, bevande gasate, merendine, snack) ad alta densità calorica in quanto molto ricchi di grassi e zuccheri, poveri invece di nutrienti essenziali. Non è un caso che recentemente paesi quali Francia e Danimarca, abbiano addirittura adottato il provvedimento di tassare alcuni di questi alimenti perché tra le principali cause di obesità. L’obesità è una malattia grave che aumenta il rischio per le malattie cardiovascolare ( ipertensione , infarto miocardico, ictus) quella metabolica ovvero il diabete di tipo II, ma anche malattie osteoarticolari, a carico dell’apparato respiratorio e certi tipi di neoplasie”.

Il peso delle persone e dei giovani e giovanissimi è in aumento (sono il 3% della popolazione mondiale tra i 5 e i 17 anni), e anche in Italia dove le ultime statistiche attribuiscono alla fascia dei bambini italiani di 8 anni in soprappeso o obesi, pari al 36%, addirittura il primo posto nella classifica europea.
“E’ certamente colpa sia delle cattive abitudini alimentari che della mancanza di attività fisica. Un buono stato di salute è garantito per il 50% da una dieta equilibrata e per l’altro 50% da attività fisica costante. Insomma dobbiamo imparare a mangiare bene e a mantenerci sempre in movimento. Un’attività fisica regolare e costante, soprattutto di tipo aerobico: bicicletta, cyclette, nuoto, o fare passeggiate a passo sostenuto aiuta, in una condizione di normopeso, a mantenere un peso corporeo adeguato e, se si è sovrappeso o obesi,a dimagrire perché stimola il metabolismo aumentando quindi il dispendio energetico. Inoltre l’attività fisica permette un miglior controllo del profilo metabolico, ovvero, dei valori di glicemia e colesterolo in particolare favorendo l’innalzamento del cosiddetto colesterolo buono l’HDL”.

Quali sono i consigli per mangiare sano?
“Il consiglio base è organizzare la giornata con un frazionamento dei pasti: colazione, pranzo e cena e due spuntini, uno a metà mattina e uno a metà pomeriggio. Mangiare più volte al giorno implica attivare la digestione e, quindi, far lavorare di più l’organismo. Nei pasti principali è molto importante avere sempre una fonte di carboidrati e di proteine più la verdura, infatti un pasto misto aiuta a sentire più a lungo il senso di sazietà e a stimolare maggiormente il metabolismo. Ideali per gli spuntini possono essere frutta o yogurt magri o crackers. Va fatta sempre attenzione alle quantità, ai condimenti e ai metodi di cottura e a non eccedere con il consumo di alcuni alimenti come affettati, formaggi, uova e, ovviamente, dolci. Sul fronte liquidi, molta moderazione con le bibite gasate che contengono zuccheri semplici e quindi calorie, così come i succhi di frutta. Nessun problema invece per l’acqua gasata”.

A cura della Redazione

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