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Alimentazione

L’obesità? Si batte con l’educazione

09/10/2006

Il 10 ottobre 2006 si è svolta la sesta edizione di “Obesity Day”, la giornata nazionale dedicata all’obesità organizzata dall’Associazione Italiana di Dietetica e Nutrizione Clinica. Questo appuntamento ha lo scopo di informare e sensibilizzare i cittadini sia sui temi dell’alimentazione e della dietetica sia sulle regole che contribuiscono ad un buono stato di salute e ad un ragionevole controllo del peso corporeo. Quest’anno l’accento è stato posto sul riconoscimento dell’obesità come patologia cronica e sulla necessità di un approccio integrato e multidisciplinare al paziente, per aiutarlo a condurre una vita il più possibile sana. Questo a fronte di un forte incremento in Italia di persone obese e in soprappeso, fenomeno che coinvolge anche il 20 per cento circa di bambini e adolescenti.

“L’obesità – spiega il dott. Alessandro Giovanelli che coordina il team anti-obesità di Humanitas Gavazzeni – come tutti i disturbi che riguardano il comportamento alimentare, è un problema complesso che investe la persona nella sua interezza, non solo da un punto di vista estetico. È bene quindi affrontare tale problema sia sotto il profilo educativo che sotto il profilo medico-clinico e chirurgico”. Il Centro di prevenzione e trattamento dell’Obesità istituito presso Humanitas Gavazzeni nel 1998, divenuto un punto di riferimento per la formazione medica a livello nazionale, si prende cura quotidianamente di pazienti affetti da problemi di sovrappeso e obesità. Per fare questo si avvale della collaborazione di un team multidisciplinare che comprende numerose figure professionali: il nutrizionista endocrinologo, il dietista, lo psicologo, il fisiatra, il fisioterapista ed il chirurgo bariatrico. Nell’80 per cento dei casi gli obesi sono affetti anche da patologie che richiedono l’intervento di altri specialisti, complicando ulteriormente il quadro clinico: malattie cardio-vascolari, ipertensione arteriosa, diabete mellito ed intolleranze glucidiche, squilibri metabolici (eccesso di colesterolo e di trigliceridi, aumento dell’acido urico nel sangue), problemi ortopedici ed articolari (dolori alle ginocchia e ai piedi, patologie della colonna) e problemi respiratori (come ad esempio le apnee notturne gravi).

Ad oggi in Humanitas Gavazzeni sono stati trattati chirurgicamente oltre 1.400 pazienti. Tra questi il 20 per cento circa era affetto da superobesità, una patologia che porta l’indice di massa corporea (BMI) ad una valore che supera di gran lunga il livello di guardia. Nell’età compresa fra i 30 ed i 40 anni le pazienti obese superano in termini numerici i malati di sesso maschile, mentre questi ultimi sono la maggioranza per quanto riguarda la superobesità.
Per curare queste persone non esiste un solo intervento: la singolarità riscontrata in ogni paziente richiede diverse tipologie di approccio, tutte adottate presso Humanitas Gavazzeni. Dove viene inoltre utilizzata la tecnica videolaparoscopica, di carattere mininvasivo, che si avvale dell’utilizzo di piccole sonde che riproducono su un video le immagini di ciò che accade all’interno del corpo. Grazie a queste metodiche i tempi operatori e la degenza si riducono notevolmente, garantendo una rapida ripresa della normali attività da parte del paziente.

Quali sono i risultati? “I pazienti – spiega il dottor Roberto Sacco, responsabile del Dipartimento Chirurgico di Humanitas Gavazzeni – possono ottenere una consistente perdita di peso, un costante calo della massa adiposa risparmiando la massa muscolare e, soprattutto, il controllo e spesso la risoluzione delle malattie associate all’obesità, con la conseguente sospensione delle terapie farmacologiche”. Il raggiungimento di questi obiettivi, che naturalmente hanno risvolti positivi per il paziente sia sul piano psicologico sia per quanto riguarda l’attività fisica, non può essere ottenuto senza la collaborazione e la condivisione del percorso rieducativo e clinico da parte del paziente. Perciò si parla ormai di terapia nel paziente obeso e non più soltanto di obesità: questo sarà infatti il tema del prossimo Congresso Nazionale che la Società Italiana di Chirurgia dell’Obesità (S.I.C.OB.) organizzerà nel maggio 2007 a Bergamo, riconoscendo l’impegno di Humanitas Gavazzeni nella rieducazione alimentare.

Di Marco Parisi

Nella foto, da sinistra, Alessandro Giovanelli, Lilia Bertolani, Roberto Sacco, Gisella Zana e Antonio Corapi dell’équipe anti-obesità di Humanitas Gavazzeni

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