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Alimentazione

Gli alimenti che fanno bene alla salute

23/01/2004

Pomodori, yogurt, latte e formaggi: un vero toccasana per l’organismo.

Alimenti che, oltre al loro ruolo nutritivo, hanno un provato beneficio per la salute. Sono questi gli alimenti funzionali, la cui assunzione regolare migliora le funzioni dell’organismo. Per saperne di più abbiamo intervistato Manuela Pastore, Dietista di Humanitas.

Cosa sono gli alimenti funzionali e come sono fatti?
«Sono alimenti che possono migliorare una o più funzioni dell’organismo – spiega Manuela Pastore -. Tale effetto benefico può derivare da un componente naturale già presente nell’alimento, ma può essere anche legato a modifiche fatte alla sua composizione. Un alimento funzionale, infatti, può essere ottenuto in vari modi: eliminando un costituente dannoso (ad esempio un allergene); aumentando un componente (come un antiossidante);
sostituendo un componente in eccesso con altri (meno grassi e più fibre); aggiungendo componenti nuovi utili alle funzioni dell’organismo e, dunque, con effetti positivi sulla salute.

«I componenti che possono conferire la caratteristica di “funzionalità” a un alimento sono numerosi e dai nomi complessi: carotenoidi, flavonoidi, fotoestrogeni, tannini, alcune fibre, acidi grassi, omega3 oppure i cosiddetti prebiotici e probiotici».

Quali sono le funzioni che questi alimenti possono migliorare?
«Gli alimenti funzionali possono avere effetti positivi sul metabolismo glucidico (capacità delle fibre non idrosolubili degli alimenti integrali di modulare la risposta glicemica ed insulinemica), sul metabolismo lipidico (influenza dell’assunzione di fibra o avena sui livelli plasmatici di colesterolo e trigliceridi), sul funzionamento dell’intestino. È fondamentale ricordare che un alimento funzionale, per svolgere la sua attività, deve essere assunto regolarmente e in quantità adeguate».

Ci sono alimenti che contengono per natura componenti di questo genere?
«Molti alimenti tradizionali hanno già componenti con caratteristiche di funzionalità. Per esempio: l’aglio contiene i composti solforati, l’avena e i suoi derivati sono ricchi di fibra, i broccoli contengono gli isotiocianati, i pomodori hanno il licopene, la soia i fitoestrogeni, lo yogurt la flora probiotica».

Cosa sono i Prebiotici?
«I Prebiotici sono definiti come “ingredienti non digeribili degli alimenti che promuovono selettivamente la crescita e/o l’attività metabolica di una o più specie batteriche, tra quelle già presenti nel colon, ritenute benefiche per l’ospite”. Producendo i metaboliti utili all’ecosistema del colon, essi favoriscono la fermentazione della flora batterica intestinale. Sono tutti carboidrati non digeribili che agiscono con due meccanismi: osmotico, richiamando acqua nel colon e idratando il materiale intestinale per migliorare le funzioni dell’intestino; metabolico, regolando la digestione degli zuccheri e dei lipidi introdotti con la dieta.
Sono prebiotici sostanze chiamate fructani o frutto-oligo-saccaridi (FOS), fra cui l’inulina e il guar idrolizzato, e altri come lo xilitolo, il sorbitolo, il lattulosio e le pectine».

E i Probiotici, che cosa sono?
«I Probiotici sono supplementi alimentari costituiti da microrganismi vivi che raggiungono il colon e migliorano il suo equilibrio microbico, e dunque le sue funzioni. Possono essere usati nei casi di dismicrobismi intestinali (alterazione dell’equilibrio dell’ecosistema intestinale) con conseguente diarrea, stitichezza o meteorismo.
Alcuni esempi di probiotici sono il lactobacillus casei, il lactobacillus acidophilus e sono aggiunti prevalentemente nei prodotti caseari come latte, formaggi, yogurt».

A cura di Elena Villa

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