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Alimentazione

A tavola: tutte le virtù degli agrumi

10/11/2004

Hanno una buccia rugosa e resistente, di colore giallo oppure arancio, e la parte che si può gustare si trova nascosta sotto la scorza, suddivisa in spicchi ricchi di un gradevole succo acidulo zuccherino. Sono proprio loro, gli agrumi, i frutti invernali per eccellenza: arance, mandarini, limoni, cedri e pompelmi, di cui gli esperti sottolineano le proprietà nutritive e l’azione contro le malattie da raffreddamento tipicamente invernali. Vediamo quali sono i pregi di questo frutto con i dietisti di Humanitas Gavazzeni di Bergamo.

Quali sono le principali qualità degli agrumi?
“Gli agrumi, termine che indica tutti i frutti che provengono da piante della famiglia del ‘citrus’, contengono l’80-90% di acqua, piccole quantità di zucchero, in prevalenza fruttosio, buone quantità di acidi organici, in particolare l’acido citrico, dosi discrete di sali minerali come il calcio, il potassio e lo zinco, e la vitamina C in grande quantità. Tutte queste qualità mantengono la loro validità anche se vengono consumati sotto forma di spremute, facili da assorbire, dissetanti, ristoratrici e che, se bevute dopo un’attività fisica, reintegrano i sali minerali perduti fornendo energia fisica e mentale. Le calorie ingerite, infatti, sono uguali a quelle fornite dal frutto fresco (in media 35-50 per 100 ml di succo) e simile è l’apporto vitaminico e di sali minerali. Attenzione, però, è bene ricordarsi che la vitamina C è volatile, quindi, è meglio se la spremuta viene consumata appena preparata”.

Più in dettaglio, quali sono i pregi dell’arancia?
“L’arancia è l’agrume più diffuso d’inverno. La sua pianta, originaria della Cina, fu poi esportata in Africa e in seguito nelle regioni del bacino del Mediterraneo.
A seconda della grandezza si distinguono arance da tavola (la buccia è grossa e facilmente asportabile) e da spremuta (la buccia è sottile), mentre a seconda del colore della polpa si distinguono in arance bionde o sanguigne. Il succo delle arance è abbondante, di sapore dolce-agro, gradevole, dissetante ed energetico per la presenza di vitamine, zuccheri e potassio. Le arance (che apportano 40 cal per 100 g) sono, inoltre, ricche di acido citrico, che è antiossidante, astringente e disinfettante; di vitamine C, PP o niacina, che mantiene le regolari funzioni metaboliche, cura la pellagra, è ipolipemizzante ed è un vasodilatatore; di vitamine del gruppo B, sali minerali e oli essenziali. Il frutto fresco aiuta nelle fragilità capillari, è sedativo e antinfiammatorio e, se consumato regolarmente, aiuta a prevenire le malattie da raffreddamento, mentre l’infuso di scorze di arancia favorisce la digestione. Non ha nessun fondamento scientifico, invece, il detto che l’arancia è oro al mattino, argento a mezzogiorno e piombo alla sera”.

E per quanto riguarda mandarino, mandarancio e clementina?
“Il mandarino, originario della Cina, porta il nome che gli europei hanno dato agli alti funzionari cinesi ai tempi del Celeste Impero (e significa consigliere saggio ed equilibrato) e ‘mandarina’ era la lingua nobile degli aristocratici dell’antica Cina. Il mandarino, inteso come frutto, forse si è meritato questo nome per le sue proprietà calmanti. Infatti, contiene bromo, un sedativo del sistema nervoso centrale, che, quindi, è utile la sera per conciliare il sonno. Il mandarino, inoltre, ha un buon apporto di zuccheri (ben 72 calorie per 100 gr) e questa caratteristica lo rende un frutto di cui non abusare. E’ ricco anche di fibre, di vitamina C, di calcio e di potassio. La sua buccia contiene una sostanza antiossidante, il limonane, e un olio essenziale utilizzato per produrre sciroppi e profumi. Molto apprezzato, soprattutto dai bambini, invece, è il mandarancio, in particolare quello chiamato ‘clementina’, perché è privo di semi e molto dolce. Si tratta di una varietà creata ad hoc alla fine del secolo scorso dal frate Clemente (e da qui il nome clementina) fondendo le migliori qualità di arancia dolce e mandarino”.

E il limone?
“Il frutto del limone proviene da una pianta che fiorisce in continuazione e per questo può portare contemporaneamente fiori e frutti acerbi e maturi (la produzione, quindi, si ha in tutti i periodi dell’anno e rallenta solo nei mesi più freddi). Il limone, originario dell’Estremo Oriente, è un agrume con bassissimo apporto calorico (11 cal per 100 g), ma ricco di olio essenziale, acido citrico, acido malico, vitamina C, gruppo B e A, sali minerali (specialmente potassio) ed oligoelementi e la sua scorza contiene ghiandole oleifere. Le foglie del limone hanno caratteristiche molto importanti, sono ricche di idrocarburi terpenici e di alcune essenze aromatiche che conferiscono al limone la proprietà di calmante e antispastico. Per questo è consigliato a chi soffre di nervosismo, insonnia, palpitazioni, mal di testa o asma. Il limone, inoltre, è un agrume in grado di riequilibrare il metabolismo, ha proprietà antisettiche e astringenti. Se, quindi, a digiuno si beve succo di limone regolarmente, questo aiuta a depurare l’organismo ed è consigliato anche contro nausee, inappetenza, bronchiti. Infine, questo agrume ha proprietà alcalinizzanti e depurative, e fa bene a chi segue una dieta ricca di carne e, quindi, di proteine perché sembra che il succo di limone sia un solvente dei calcoli renali grazie ai citrati e, soprattutto, al citrato di potassio che ne impedisce la formazione e ne facilita lo scioglimento”.

Pompelmo e cedro?
“Il pompelmo è un frutto ottenuto negli Stati Uniti da un incrocio tra arancia e pummelo (un agrume con molti semi prodotto in Brasile). E’ ricco di fibre e di vitamine A, B e C, la buccia contiene oli essenziali che hanno azione antidepressiva e agiscono sulla circolazione sanguigna. Queste sostanze hanno, inoltre, azione antisettica generale. Molto importanti sono le proprietà dei semi di pompelmo, scoperte nel 1980 in Florida da un immunologo che si accorse che i semi di pompelmo nel suo fertilizzante vegetale non si decomponevano. Questo gli fece notare che nei semi di pompelmo era presente una sostanza che sembrava essere più efficace e meno nociva di ogni altro antibiotico conosciuto. Diversi studi confermarono questa ipotesi e attualmente, secondo gli erboristi, l’estratto di semi di pompelmo è considerato un vero antibiotico naturale che non indebolisce il sistema immunitario, non danneggia la flora batterica e non ha effetti collaterali.
Il cedro, a sua volta, è originario dell’Asia, giunse in Europa grazie agli arabi e già Plinio il Vecchio lo citava nelle sue opere mentre Ludovico Ariosto nell’Orlando Furioso ne descrive fiori, frutti e la maestosità della pianta. Ha un gusto dolce-acidulo, contiene poco succo (apporta 32 per 100 g), è ricco di sali minerali e di vitamina C. E’ utilizzato soprattutto come bevanda dissetante e svolge un’azione disinfettante e depurativa sull’organismo”.

A cura di Lucrezia Zaccaria

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