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Alimentazione

Quando l’intestino diventa pigro

03/09/2002

Le vacanze spesso possono determinare cambiamenti che influiscono sulle abitudini intestinali causando in alcuni casi problemi di stitichezza. Questo disturbo può verificarsi anche dopo il ritorno a casa, soprattutto nei primi giorni. La causa principale è il cambiamento d’ambiente: variazioni climatiche, nuove abitudini alimentari e minore idratazione causata dal caldo possono provocare un rallentamento delle funzioni intestinali, rendendo difficoltosa l’evacuazione. Si avverte così un senso di indisposizione e di pesantezza, a volte accompagnato da diminuzione dell’appetito, nervosismo, gonfiore e crampi addominali. Il dott. Emanuele Meroni, caposezione dell’Unità Operativa di Gastroenterologia ed Endoscopia Digestiva di Humanitas, spiega come affrontare questo disturbo e quali rimedi adottare.

Come prevenire il disturbo?
“Anziché ricorrere subito ai lassativi, è preferibile avere un po’ di pazienza e attendere senza timore che le funzioni intestinali si regolarizzino spontaneamente, cosa che può avvenire anche dopo qualche giorno – afferma il dottor Emanuele Meroni. Nel frattempo si possono stimolare le funzioni intestinali scegliendo una dieta adeguata. Verdura e frutta (soprattutto prugne, kiwi, albicocche) hanno funzioni lassative naturali perché ricche di fibre vegetali e acqua. L’apporto di fibre è assicurato anche da legumi, cereali, pasta e pane integrali. Per combattere la stitichezza è inoltre importante bere molto se non controindicato da altre patologie: acqua in primo luogo (almeno due litri al giorno), ma anche tè, succhi di frutta, frullati, verdure centrifugate, così da favorire l’idratazione e l’aumento di volume del contenuto intestinale e quindi l’evacuazione. Ultimo consiglio: svolgere con regolarità attività fisica, come camminare o andare in bicicletta e fare un po’ di ginnastica”.

Un aiuto dai lassativi
“Se la stipsi e il senso di malessere persistono – afferma Meroni – è sempre possibile ricorrere a un blando lassativo per svuotare l’addome. La scelta può variare da soggetto a soggetto, dato che ogni persona risponde differentemente ai singoli prodotti per la cura della stipsi. In linea di massima è meglio evitare le sostanze irritanti come i derivati della senna, preferendo mucillagini idrofiliche o il lattulosio perché funzionano entrambi richiamando acqua nell’intestino. Così, infatti, viene aumentato il volume della massa fecale e la sua fluidità. Per risolvere i sintomi della stipsi occasionale, durante la sua fase acuta, si può ricorrere occasionalmente anche a stimolanti locali (come microclismi di camomilla e glicerina o supposte di glicerina) che si acquistano in farmacia e non hanno effetti collaterali importanti. Se la stipsi persiste è comunque meglio ricorrere alla valutazione clinica dello specialista”.

Intestino pigro dei più piccoli
L’intestino dei bambini è molto sensibile al cambiamento di temperatura, di stagione e di clima, perciò è abbastanza facile che con il caldo si impigrisca, soprattutto durante questo periodo. Non è il caso di preoccuparsi eccessivamente, dato che di solito questo disturbo scompare nel giro di pochi giorni, giusto il tempo di abituarsi al nuovo ambiente o riabituarsi ai propri ritmi. Se il piccolo non evacua per uno o due giorni non vi sono conseguenze, ma se la costipazione dura più a lungo, oppure le feci sono dure e poco consistenti e il bimbo fatica e si sforza ad evacuare, allora la stitichezza può anche provocare dolori addominali. Per rimediare può essere sufficiente fargli bere più liquidi e introdurre nell’alimentazione frutta, verdura e fibre in modo da facilitare la motilità intestinale. Meglio evitare, per quanto possibile, di ricorrere ai lassativi, a cui il bambino potrebbe abituarsi. Solo quando è davvero necessario (per esempio in caso di stitichezza ostinata) è possibile ricorrere a lassativi blandi. Consigliati sono quelli zuccherini, come il lattosio il cui uso regolare, in tempi brevi, consente di normalizzare la funzionalità intestinale del bambino senza causare effetti collaterali.

A cura di Claudio Buono

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