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Benessere

I falsi miti del benessere

06/03/2019

Il benessere e la medicina non sono la stessa cosa. La medicina è una scienza che si occupa della cura delle malattie, il benessere è invece una disciplina che si occupa, in maniera più o meno olistica e quasi mai scientificamente verificata, di come far stare meglio le persone. Dal punto di vista fisico ma anche da quello psicologico. Benessere significa insomma una miscela di salute e felicità. Qualcosa che fa bene e allo stesso tempo non è medicalmente dannoso. Quando l’industria e il linguaggio del benessere sconfinano nella terminologia medica però non sempre sono accurati e affidabili. Insieme agli specialisti di Humanitas vediamo quali sono i falsi miti del benessere.

 

 

I falsi rimedi

Eliminare le tossine con il carbone vegetale, dimagrire con l’ananas, purificarsi con le tisane, curarsi con l’acqua e limone. Medicina e religione (soprattutto la parte che riguarda l’erboristeria) sono state a lungo profondamente intrecciate e solo di recente si sono veramente separate. L’industria del wellness, appropriandosi del lessico medico, cerca di far risorgere questa connessione con risultati non sempre positivi e spesso fuorvianti.

 

Integratori alimentari

Gli integratori alimentari sono la spina dorsale dell’industria del benessere e costituiscono un business da 30 miliardi di dollari all’anno, nonostante gli studi dimostrino che non hanno alcun valore scientifico, né effetto sulla longevità. Solo poche vitamine e integratori hanno dimostrato benefici medici, come l’acido folico prima e durante la gravidanza e la vitamina D per le persone anziane a rischio di caduta.

 

La dieta corretta come base per la lotta alle carenze vitaminiche

La medicina moderna vuole che le persone prendano i micronutrienti dalla dieta, che è indiscutibilmente la fonte più naturale per combattere le carenze. Nonostante ciò l’industria del benessere riesce ancora a far passare il concetto che tramite gli integratori si possano produrre cambiamenti come il rafforzamento del sistema immunitario o la lotta all’infiammazione.

 

L’effetto placebo e il falso mito del “naturale”

L’unica cosa davvero naturale è una dieta bilanciata, ricca di verdura e frutta, povera di grassi animali e con un ridotto consumo di carne rossa e di carni lavorate in favore un apporto significativo di pesce e di ingredienti ricchi di omega 3 e omega 6 (i grassi buoni). L’effetto placebo e il desiderio di “provare qualcosa di naturale” può invece portare le persone con gravi malattie a rimandare le cure mediche efficaci. I dati che stanno emergendo sui pazienti oncologici che optano per pratiche mediche alternative, molte delle quali promosse da aziende che vendono prodotti di dubbia utilità, sono un fenomeno preoccupante che non accenna a diminuire nonostante l’accesso alla corretta informazione medica sia possibile anche online con una certa facilità.

 

Cure inutili, quali segnali per scoprirle?

Come fare a capire se ci troviamo davanti alla sponsorizzazione di prodotti naturali che non hanno alcuna efficacia ma che vengono venduti come fonte di benessere?

La prima cosa da fare, per togliersi ogni dubbio, è rivolgersi al proprio medico di famiglia, che sarà in grado di darci la corretta informazione su tutti i prodotti in commercio, segnalando le eventuali “bufale” e mettendoci in guardia da prodotti falsamente miracolosi.

C’è però un indizio che andrebbe sempre tenuto in considerazione: la maggior parte dei siti di benessere parlano spesso di teorie che riguardano un “complotto medico”. Associazioni come vaccini e autismo, i pericoli della fluorizzazione dell’acqua, i reggiseni e il tumore al seno, i cellulari e il tumore al cervello o l’avvelenamento da metalli pesanti sono da guardare con sospetto non solo per la mancanza di razionalità dei contenuti, ma per l’accusa di fondo di un complotto da parte della comunità scientifica che è invece l’unica vera fonte a cui affidarsi nel campo della salute.

 

Nell’ambito medico vero e proprio il concetto di benessere esiste e ha a che fare con tutti quei parametri che definiscono il nostro stato di salute. Anche i medici quindi si occupano di benessere ma con i parametri medico-scientifici tradizionali. Il problema è più nel cattivo uso del termine e in tutta quella serie di esperti che propongono una serie di terapie che non sono validate scientificamente, spacciandole per benefiche. Anche alcune tecniche di rilassamento hanno a che fare con il benessere e possono avere una parte di scientificità nella loro applicazione, ma bisogna distinguerle bene da quelle che invece non hanno alcuna utilità, fino ad arrivare a pratiche che non solo non hanno base scientifica, ma sono anche potenzialmente dannose.

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