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Asma, cosa succede con l’arrivo dell’estate?

15/06/2016

Che sia torrida e secca o piovosa e umida, l’estate potrebbe mettere in crisi tante persone che soffrono d’asma. Sia l’afa che le piogge, sostiene uno studio della University of Maryland (Stati Uniti), sono associate a un maggior rischio di finire in ospedale per attacchi d’asma.

Lo studio, pubblicato su Environmental Health, ha preso in considerazione i dati sui ricoveri ospedalieri dovuti all’asma nelle città del Maryland tra il 2000 e il 2012 (poco meno di 116mila casi). Dall’analisi dei dati è emerso che il rischio era particolarmente alto nei mesi estivi, aumentato del 23% in coincidenza di giorni molto caldi tra giugno e settembre. Più vulnerabili i bambini e i ragazzi, tra i 5 e i 17 anni d’età. Con le precipitazioni, invece, il rischio di dover ricorrere alle cure ospedaliere era maggiore dell’11%, soprattutto nei bambini fino a 4 anni.

(Per approfondire leggi qui: Lo sai che l’asma può peggiorare dopo un temporale?)

Secondo i ricercatori il caldo estremo può inasprire i sintomi dell’asma a causa dell’alta concentrazione di agenti atmosferici inquinanti, come l’ozono. Mentre le piogge possono diffondere nell’aria i pollini.

Durante i mesi estivi l’aumento della temperatura e della quantità di umidità dell’aria determina sensazione di afa che anche in soggetti sani crea difficoltà di respirazione. Questa sensazione si accentua in pazienti con malattie respiratorie croniche quali l’asma bronchiale. Inoltre, nelle grandi città, l’assenza di vento e l’afa possono essere causa di accumulo di inquinanti ambientali quali zolfo e azoto, prodotti dalla combustione dei motori degli autoveicoli.

Cosa devono fare i soggetti asmatici in estate per gestire la loro condizione?

Con l’arrivo della stagione estiva vengono fatte delle raccomandazioni ai pazienti con asma bronchiale: evitare di uscire e fare attività fisica durante le ore più calde della giornata; in casa, soggiornare in ambienti freschi e deumidificati; idratarsi durante tutta la giornata. Inoltre i soggetti asmatici devono fare attenzione agli sbalzi di temperatura tra ambienti afosi e climatizzati poiché il passaggio tra ambienti caldi e freddi può scatenare crisi respiratorie. Si raccomanda infine, anche in vacanza, piena aderenza alla terapia inalatoria in atto, oltre ad avere l’accortezza di portare sempre con sé il farmaco utilizzato al bisogno.

(Per approfondire leggi qui: Abitare nel verde: alberi e piante l’elisir di lunga vita?)

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