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Chi è triste ha difficoltà a percepire i colori?

21/01/2016

Vedere il mondo più “grigio” perché si è tristi? La tristezza cambierebbe il modo in cui si percepiscono alcuni colori, dicono dei ricercatori dell’University of Rochester (Usa).

In una ricerca pubblicata su Psychological Science gli scienziati hanno cercato di valutare il modo in cui lo stato d’animo influenza la percezione dei colori. Hanno coinvolto 127 persone assegnando loro in modo casuale dei filmati da vedere: alcuni inducevano tristezza e altri divertimento. Dopo la visione ai partecipanti sono stati mostrati dei colori desaturati chiedendo di indicare se davanti ai loro occhi ci fosse rosso, giallo, verde o blu.

Nella percezione di alcuni colori forse coinvolto il rilascio di dopamina

Chi aveva visto immagini più malinconiche aveva difficoltà a indicare con precisione quali colori stesse guardando, ma solo sull’asse blu-giallo, a differenza di chi prima aveva riso guardando degli sketch comici. Questi ultimi erano invece più accurati. Per l’asse rosso-verde i risultati erano invece simili.

Al test ne ha fatto seguito un altro condotto su 130 ragazzi. Il filmato divertente è stato sostituito da uno screensaver neutro. Ancora una volta chi aveva visto immagini che inducevano tristezza era meno accurato a identificare i colori, sempre sull’asse blu-giallo, rispetto a chi avesse visto solo immagini neutre. La tristezza, concludono dunque i ricercatori, era dunque l’unica responsabile di questa difficoltà di percezione di una gamma specifica di colori.

(Per approfondire leggi qui: Una passeggiata nel verde allontana i pensieri negativi?)

Ma perché proprio la percezione dei colori lungo l’asse blu-giallo è stata pregiudicata da questo tipo di emozione? I ricercatori hanno azzardato l’ipotesi che nella percezione di alcune gamme di colori sia coinvolto il rilascio di dopamina, ma questo è ancora da confermare con ulteriori ricerche.

Tra emozioni e colori c’è un legame molto stretto

I colori vengono usati per esprimere stati d’animo, per descrivere come ci si sente. «Per esempio diciamo di “vedere rosso” quando siamo arrabbiati, mentre gli anglosassoni dicono “feeling blue” per esprimere malinconia», dice la dottoressa Emanuela Mencaglia, psicologa e psicoterapeuta dell’ospedale Humanitas. «In psicologia l’associazione tra colori ed emozioni risale all’800, in psicodiagnostica si utilizza un test, il Luscher Color Test, con cui si possono valutare delle caratteristiche psicologiche significative come l’ansia attraverso il modo in cui si percepiscono alcuni colori».

(Per approfondire leggi qui: Quando è utile andare dallo psicologo?)

Anche il nero e il grigio vengono associati generalmente a uno stato di tristezza e malinconia, per esempio si dice “avere l’umore nero” quando si è arrabbiati e la mente è attraversata da pensieri negativi: «Chi è affetto da depressione tende a vedere il buio intorno a sé, ha una percezione emotiva diversa, vede diversamente quanto lo circonda», aggiunge la dottoressa.

Tristezza e depressione sono due condizioni diverse

«Ma è bene distinguere fra tristezza e depressione. La prima è una condizione legata a un evento negativo, è temporanea ed è consolabile. È la tristezza lo stato emotivo su cui si sono concentrati i ricercatori di Rochester dimostrando come possa modificare la percezione di alcuni colori. La depressione invece – sottolinea la dottoressa Mencaglia – è un disturbo dell’umore. Il mondo della persona depressa è vissuto come vuoto, privo di colori. Chi ne soffre percepisce con difficoltà il disturbo, che però può essere migliorato se trattato da uno specialista», conclude la psicoterapeuta.

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