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Occhi affaticati davanti al pc? Ecco le regole d’oro

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Ore e ore con gli occhi puntati sullo schermo di un pc, un tablet o uno smartphone e la sensazione è di essere più affaticati del solito. L’esposizione prolungata davanti ai dispositivi tecnologici può divenire un vero rischio per la salute degli occhi se non si seguono alcune semplici regole. Dall’illuminazione dell’ambiente al carattere che usiamo nei programmi di scrittura, ecco 12 consigli del dottor Paolo Vinciguerra, direttore del Centro Oculistico dell’ospedale Humanitas, per correggere abitudini scorrette e salvare gli occhi.

1 – Tieni lo schermo di pc, tablet e smartphone pulito e sufficientemente illuminato senza esporlo direttamente alla luce del sole: «L’illuminazione ambientale deve essere tale da vedere agevolmente, rapidamente e senza sforzo gli oggetti circostanti (tastiera, mouse, fogli) e lo schermo sia visto senza lo sforzo di chi cerca di osservare un oggetto troppo in ombra oppure che la luce emessa sia percepita con fastidio. Non usare luci dirette su di esso che generano riflessi e riducono il contrasto necessario a leggere agevolmente i testi».

Armonizzare luce del pc con la luce ambientale

2 – Luce ambientale omogenea con la luce del pc. In ufficio o a casa, armonizza la luce che proviene dal pc, o dal tablet, con quella dell’ambiente. «Al pc non si può lavorare al buio: la sola luce del dispositivo tecnologico affatica l’occhio poiché la pupilla si stringe sul campo illuminato e si allarga in quello scuro determinando un affaticamento che si somma a quello necessario alla messa a fuoco di oggetti a distanza diversa dai nostri occhi. È necessaria un’altra sorgente luminosa che si armonizzi con quella del pc cioè né più forte, né più debole».

3 – Illumina bene l’ambiente. «L’illuminazione ambientale deve ricreare quanto più possibile quella naturale. Tutti trovano gradevole la luce del sole perché viene dall’alto ed è omogeneamente diffusa. L’ideale è ricevere una luce dall’alto, ben distribuita, riflessa da un soffitto chiaro. Questo tipo di luce non fa ombre a differenza di quelle laterali e si ha il vantaggio di non essere abbagliati, e quindi di non richiedere un continuo adattamento dei fotorecettori retinici».

4 – Come posizionare il pc sulla scrivania? La giusta distanza fra te e il tuo pc è quella del tuo braccio teso, così ci sarà spazio sufficiente per poggiare le braccia e usare mouse e tastiera, senza troppe costrizioni.

Chi porta gli occhiali attento a posture errate

5 – Lo schermo deve essere posto all’altezza degli occhi o leggermente più in basso. Tuttavia attenzione per chi porta occhiali progressivi a non essere costretti, dall’altezza dello schermo, ad assumere posture che inducano affaticamento della muscolatura del collo e delle spalle

(Per approfondire leggi qui: Cervicale e rughe: ecco cosa succede al collo con tablet, smartphone e pc)

6 – La giusta distanza tra smartphone e viso, invece, deve essere di circa 60 centimetri.

7 – Cambia le impostazioni del pc: contrasto e luminosità su misura per un miglior comfort visivo. «Contrasto e luminosità vanno regolati per godere di una percezione di visibilità massima senza la percezione di un disturbo visivo da abbagliamento. Per contro una luce troppo bassa, come spesso si imposta per consumare meno batteria, richiede uno sforzo accomodativo (messa a fuco) eccessivo».

8- Importante anche la risoluzione degli schermi: «Osservare da vicino uno schermo a bassa risoluzione causa un impegno visivo aggiuntivo poiché percependo che quella risoluzione, quella nitidezza è insufficiente, l’occhio crede di essere fuori fuoco e, cercando una migliore senza trovarla, si affatica inutilmente. Meglio usare schermi grandi e ad alta risoluzione (5k), dotati anche di altri comfort come condizioni d’illuminazione migliori e adattamento dell’intensità luminosa all’ambiente».

(Per approfondire leggi qui: Troppa tecnologia fa male alla schiena)

9 – Ricordati di ammiccare, anche se è difficile imporselo: «L’attenzione protratta tende a ridurre l’ammiccamento».

Evita l’affaticamento visivo con lenti a contatto e occhiali adatti

10 – Fai delle pause. Come prescrive la legge italiana (decreto legislativo 81/2008), un quarto d’ora ogni due ore per chi lavora al videoterminale. In ogni caso, al di là dei numeri, è bene interrompere di tanto in tanto la visione davanti agli schermi guardando un punto lontano nell’orizzonte per rilassare gli occhi o svolgendo anche un’altra attività lavorativa non connessa al pc. Se possibile, meglio leggere un testo dalla carta stampata: con una buona illuminazione affatica meno che leggerlo al computer.

11 – Usa occhiali o lenti a contatto appositi e prescritti dai medici oculisti per non affaticare troppo gli occhi. «Un occhiale da vicino per chi è presbite tarato per quella distanza o un occhiale multifocale per evitare di assumere posizioni inadatte a una visione prolungata. Il controllo della vista e l’adeguata prescrizione della lente sono la premessa per non avere un affaticamento visivo. Un occhiale inadeguato o sciupato somma alla fatica visiva normale quella di compensare un difetto visivo non corretto».

12- «Impara a sfruttare lo schermo e le potenzialità del pc: regola ad esempio grandezza dei caratteri e preferisci font semplici per la scrittura, come Palatino, Linotype, o quelli ai quali siamo abituati perché li abbiamo visti sui testi scritti come il Book Antiqua: più sono riconoscibili, meno fatica si fa».

(Per approfondire leggi qui: Occhio secco, quando la tecnologia è nemica)

Infine un consiglio generale, di tenere la stanza in cui si lavora, anche a casa, pulita e sufficientemente areata per non seccare gli occhi, considerando anche temperatura e umidità interne. «Un ambiente polveroso e insufficientemente areato determina una condizione per cui l’ammiccamento e la produzione lacrimale non sono sufficienti a mantenere detersa la superficie oculare e creano un’irritazione cronica. Una ridotta assunzione di liquidi porta l’organismo a risparmiarne il consumo, quindi ci sarà un’insufficiente produzione lacrimale».