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Benessere

Insonnia: non contare le pecore, bevi un bicchiere di latte

04/05/2015

A tutti può capitare di non riuscire ad addormentarsi in tempi brevi e di girarsi e rigirarsi a letto. Ma piuttosto che contare le pecore, sarebbe meglio ripensare a cosa si è fatto durante la giornata: il sonno, infatti, va costruito durante le ore di veglia. «Vanno evitati quei comportamenti che possono interferire con il sonno, che rendono difficile l’addormentamento o che magari pregiudicano la qualità del sonno che diventa, così, un sonno non ristoratore». Così il dottor Vincenzo Tullo, specialista neurologo e responsabile dell’ambulatorio sulle cefalee di Humanitas Lab.

L’influenza tra sonno e veglia è reciproca: chi dorme male può diventare ansioso, irritabile e poco produttivo. Chi segue uno stile di vita scorretto, dome male e fatica ad addormentarsi: «Nel cervello si possono distinguere due sistemi, uno che regola la veglia e l’altro il sonno. È importante – aggiunge – che i sistemi funzionino bene tra loro e che siano sincronizzati: è il ritmo circadiano, l’orologio biologico interno che ci garantisce ore di veglia e sonno efficienti». Cosa fare, dunque, durante il giorno per assicurare un buon riposo alla sera? «Curare l’alimentazione, evitare cibi piccanti, alcol, fumo, troppo caffè, meglio una cena leggera. Per l’attività fisica, meglio se lontana dalle ore serali, altrimenti il surplus di adrenalina interferisce con il sonno», suggerisce lo specialista.

Ancora, le attività quotidiane, le incombenze e le preoccupazioni non devono sconfinare: «Non bisogna concentrarsi sugli appuntamenti del giorno dopo, sulle cose da fare. Magari può essere utile prendersi un po’ di tempo prima di coricarsi dopo aver finito di lavorare o di studiare. Non abbiamo un interruttore on/off che ci fa addormentare a comando, per questo il sonno deve essere accompagnato e costruito nell’arco della giornata.»

No a pc e dispositivi hi-tech a letto

E se proprio non c’è verso di prender sonno, cosa si può fare? Ricorrere a tecniche di rilassamento, fare un bagno caldo? «Può succedere a tutti di stare un po’ di tempo a letto prima di chiudere occhio, ci si può alzare, distrarsi, bere qualcosa. Un bicchiere di latte può andar bene perché il latte contiene un precursore (triptofano) della serotonina e quindi della melatonina, che è l’ormone che controlla il ciclo del sonno, o una tisana. Si può mangiare un frutto perché il suo contenuto di vitamine e sali minerali favorisce il rilassamento. Ma in ogni caso si tratta sempre di soluzioni dell’ultim’ora: per evitare che questi disturbi divengano una costante è sempre preferibile lavorare sugli stili di vita diurni», continua il dottor Tullo.

Anche l’ambiente gioca un ruolo fondamentale: «La stanza deve essere buia, la sua temperatura media, intorno ai 20°C, né troppo calda né troppo fredda, il letto dev’essere confortevole e, cosa altrettanto importante, spegnere i dispositivi tecnologici. Non bisogna usare pc, smartphone e tablet prima di addormentarsi: la luce può disturbare la produzione di melatonina», conclude lo specialista.

 

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