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Benessere

Siamo "programmati" per superare la fine di un amore

03/04/2015

Chiudere una relazione sentimentale, superare il dolore e partire alla ricerca di un nuovo partner. Tutto questo grazie a un meccanismo del cervello. Uomini e donne sono “programmati” per superare la fine di una storia d’amore. A sostenerlo è uno studio della Saint Louis University pubblicato di recente sulla rivista Review of General Psychology.

Il team è partito da analisi e ricerche di psicologia evolutiva per indagare sulle diverse ragioni che spingono gli uomini e le donne a chiudere una relazione affettiva. In molti casi, gli uomini lasciano le loro compagne se queste sono infedeli, mentre le donne sono spinte a troncare un rapporto d’amore per motivi sentimentali, ma spesso i motivi sono identici.

I ricercatori, che hanno ribattezzato il meccanismo cerebrale da loro osservato “rimozione del partner”, hanno paragonato l’amore alla dipendenza da sostanze stupefacenti. Le diverse regioni del cervello si comportano in un modo tale che, una volta recisa la dipendenza, aiutano le persone a trovare un nuovo partner. Inizialmente una persona potrebbe cercare di riavvicinare il partner, ma se il tentativo fallisce, il cervello potrebbe agire in modo da correggere certe emozioni e certi comportamenti, e preparare la persona a essere di nuovo attraente, pronta per una nuova relazione. A contare però, sono anche fattori ambientali e di natura genetica.

Il nostro cervello cerca il nostro benessere

«Quando si tratta di relazioni di coppia – sottolinea la dottoressa Agnese Rossi, psicologa di Humanitas Gavazzeni – le dinamiche si complicano perché talvolta la difficoltà più grande nel concludere una storia affettiva in modo meno traumatico possibile implica lo staccarsi da una serie di sicurezze costruite nel tempo con il partner, il timore del cambiamento, della perdita, il vissuto dell’abbandono. Non dimentichiamo che il nostro cervello di solito cerca il nostro benessere: se una relazione ci fa soffrire profondamente o ci ostacola nel nostro star bene, probabilmente è necessario mettere in atto qualche cambiamento per tutelare la nostra salute psico-fisica».

Lasciare un partner e cercarne uno nuovo – sottolinea uno dei ricercatori – sarebbe come chiedere a chi è dipendente da una sostanza stupefacente di correggere per sempre queste abitudini. Nell’ambito della ricerca, gli scienziati hanno proprio osservato le risonanze magnetiche di chi aveva smesso di assumere droga, osservando come fossero differenti da quelle di chi invece era ancora dipendente. «Come in ogni situazione di sofferenza emotiva, noi esseri umani abbiamo a disposizione preziose risorse interiori – di cui, a volte, non siamo consapevoli e che conosciamo solo in questi momenti – che ci permettono di dare senso al dolore, di elaborarlo e quindi di superarlo. Non sempre questi passaggi sono semplici e spesso richiedono tempi lunghi e fatiche psicologiche notevoli», conclude la specialista.

 

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