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Disfunzioni erettili: come comportarsi?

02/04/2002

Il diabete è una malattia che può determinare numerosi disturbi collaterali all’organismo. In particolare negli uomini si è notata la correlazione tra questa patologia e la disfunzione erettile. Ne parliamo con il dott. Alessandro Pizzocaro, andrologo di Humanitas.

E’ vero che i pazienti diabetici possono sviluppare problemi dal punto di vista sessuale superiori rispetto alla popolazione normale?
“I pazienti diabetici presentano un rischio tre volte superiore rispetto alla popolazione sana di sviluppare una disfunzione erettile. Accade che proprio a causa di questa disfunzione una persona scopra di essere diabetica. Il più recente studio epidemiologico sviluppato su 2010 soggetti sani in Italia risale al 1997 e ha evidenziato che complessivamente circa il 13 % della popolazione italiana è affetta da disturbi erettivi. La percentuale è marginale fino a 40 anni e diventa sempre più importante con l’avanzare dell’età, fino a interessare quasi un terzo della popolazione, nelle persone over 55. Questi numeri salgono molto se si considera la popolazione di pazienti diabetici, si arriva così al 36%”.

Anche lei vede così tanti pazienti con questo problema?
“Le stime che emergono dalle nostre visite ambulatoriali riportano un dato inferiore rispetto alla statistica sopra citata. La causa principale di questa sotto stima sta nella vergogna del paziente di comunicare al medico a voce questo disturbo per comprensibili inibizioni personali. Per questo motivo nel nostro ambulatorio distribuiamo un questionario per mettere in luce questo tipo di disturbi nel quale il paziente è identificato da un numero di cui solo il medico conosce il nome corrispondente. Grazie a questo metodo sono emerse problematiche e percentuali comparabili ai dati riportati in letteratura. Tale soluzione permette di aiutare il paziente che vedrebbero altrimenti diminuita la sua qualità della vita solo per la difficoltà a confessare il disturbo”.

Perché il diabete provoca questo disturbo?
“L’erezione è un fenomeno a cascata che coinvolge numerose fattori: neurologici, endocrinologici, vascolari, muscolari e psicologici. E’ noto che il diabete altera l’afflusso di sangue, perché crea danno ai vasi arteriosi, soprattutto se associato ad altri fattori di rischio come ipertensione, ipercolesterolemia, fumo e obesità. Anche i vasi del pene, come quelli degli altri distretti, subiscono questo danneggiamento e il disturbo erettile ne è una conseguenza. Ricordiamo anche che i vasi arteriosi del pene sono strutturalmente simili alle coronarie e pertanto vengono danneggiati nel paziente diabetico al pari delle stesse. A conferma di quanto detto aggiungo che è stata dimostrata una correlazione tra infarto miocardico e disfunzione erettile. Un secondo meccanismo risiede nel danno al sistema nervoso periferico: il diabete provoca un’alterazione della trasmissione dei segnali nervosi che conducono l’impulso erotico dal cervello all’organo genitale e una diminuzione della sensibilità agli stimoli tattili che dalla zona genitale ritornano al cervello, determinando quindi una ridotta risposta erettile”.

Esistono cure efficaci?
“Non esistono cure ma esistono trattamenti. Ciò significa che una volta che il diabete ha creato il danno, questo è irreversibile, anche se i trattamenti garantiscono ampie possibilità di correggere il problema specifico
Un primo tipo di approccio che consiglio sempre è quello di ridurre i fattori di rischio: mi riferisco alle abitudini di vita e alimentari e all’adeguato controllo della glicemia. Questo atteggiamento permette una migliore risposta ai trattamenti e permette di non danneggiare ulteriormente l’organismo.
Fino a pochi anni fa i trattamenti efficaci disponibili erano invasivi: si trattava questo disturbo con iniezioni di farmaci vaso dilatatori (papaverina e prostaglandina) o addirittura con l’applicazione di protesi. Attualmente abbiamo a disposizione due tipi principali di farmaci orali (le cui molecole sono apomorfina e sildenafil): entrambe però hanno lo svantaggio che il paziente è costretto a programmare la sua attività sessuale. Problema, questo che dovrebbe risolversi entro pochi mesi, quando entrerà in commercio un nuovo farmaco molto interessante perché in grado di rimanere nel sangue in concentrazioni sufficientemente alte per quasi tutta la giornata, permettendo quindi al paziente di vivere liberamente la propria vita sessuale”.

Un breve consiglio per pazienti?
“Consiglierei ad un paziente diabetico di sottoporsi a controlli andrologici periodici e di parlare liberamente al proprio medico. Mentre a una persona che soffre di disfunzioni erettili suggerirei di indagare l’origine del disturbo; solo in rarissimi casi si tratta di problemi endocrinologici. Nella maggior parte dei casi una disfunzione di questi tipo nasconde una patologia di altra natura”.

A cura di Federica Rosazza

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