Stai leggendo Mal di testa “femminili”

Benessere

Mal di testa “femminili”

25/02/2002

Le conseguenze dell’emicrania sono più serie per il gentil sesso: sono soprattutto le donne a dover sospendere le normali attività quotidiane per i disturbi (dolore ad un lato della testa, nausea, fastidio alla luce e al rumore) legati agli attacchi di emicrania.
In questo quadro non stupisce, quindi, che si possa parlare anche di una forma di “emicrania mestruale”, di cui dichiarano di soffrire ben 11 milioni di Italiane.

Perché le donne sono così sensibili all’emicrania?
“Il problema”, risponde la dott.ssa Paola Merlo, “è sicuramente da mettere in relazione alle tipiche fluttuazioni ormonali che svolgono un ruolo di primaria importanza nella modulazione degli eventi biochimici, emozionali e comportamentali correlati all’attacco emicranico. Il brusco calo di estrogeni disponibili che si verifica pochi giorni prima delle mestruazioni, può dare il via all’emicrania”. Ed è proprio per questo che molte donne che soffrono abitualmente di emicrania, possono avere sintomi più intensi in “quei giorni”. Alcune donne, infatti, presentano una forma di emicrania che insorge solo in concomitanza con il flusso mestruale, la vera emicrania mestruale. In questi casi i disturbi compaiono in genere da 2 giorni prima dell’inizio delle mestruazioni al secondo giorno del ciclo.

Quali le soluzioni disponibili?
“Innanzitutto”, precisa la dottoressa Merlo, “si deve definire con certezza l’emicrania mestruale, che potrebbe essere confusa con altre forme di mal di testa che possono associarsi alla sindrome premestruale. Il ruolo del neurologo è di valutare appunto la frequenza, la durata e l’intensità degli attacchi oltre a sintomi caratteristici: mal di testa pulsante in genere unilaterale, di intensità media o severa e che peggiora con l’attività fisica, accompagnato spesso da nausea e/o vomito, fastidio alla luce a al rumore.”

Quali sono le cure?
“Una volta individuato il problema, può essere prescritta la cura, che può diversificarsi a seconda dell’entità dei sintomi – conclude la dott.ssa Merlo. Per le forme più lievi di emicrania mestruale la terapia è sintomatica e possono essere indicati i comuni farmaci antidolorifici non steroidei (FANS), come l’Aspirina o il paracetamolo oppure gli ergotaminici (come la diidroergotamina). In altri casi si utilizzano sintomatici specifici come i triptani (ad esempio sumatriptan, rizatriptan, zolmitriptan, almotriptan appena uscito). Ma qualcosa si può fare anche per prevenire le crisi di emicrania mestruale, soprattutto quando l’approccio terapeutico sintomatico risulta insoddisfacente per la lunga durata e l’intensità delle crisi che limitano le normali attività quotidiane. Tra i farmaci preventivi o di profilassi più utilizzati ci sono i betabloccanti e i calcio antagonisti, antidepressivi triciclici, alcuni antidolorifici (FANS e didroergotamina) e il magnesio (carente nei giorni che precedono il flusso). Questi farmaci, “combinati” in modo diverso dallo specialista a seconda dei casi, devono essere assunti pochi giorni prima dell’inizio delle mestruazioni fino alla fine del flusso (“mini profilassi o trattamento temporizzato”)”.

A cura di Silvia Rosselli

Articoli che potrebbero interessarti

Non perderti i nostri consigli sulla tua salute

Registrati per la newsletter settimanale di Humanitas Salute e ricevi aggiornamenti su prevenzione, nutrizione, lifestyle e consigli per migliorare il tuo stile di vita