Come stare in forma?

Al mare e in montagna, attenti alle infezioni della pelle

24/07/2014

Le infezioni della pelle sono molto più frequenti durante l’estate, complici il clima caldo-umido e l’esposizione della nostra pelle all’aria aperta. Ad esserne colpiti sono soprattutto i bambini, da zero fino ai 14 anni.

La pelle è una struttura molto complessa. Le lesioni cutanee provocate da infezioni, si manifestano in modo diverso in relazione alla loro localizzazione: superficiali (epidermide) o più profonde (derma).

Ne parliamo con la dottoressa Marzia Baldi, dermatologa, responsabile dell’Ambulatorio di Dermatologia di Humanitas Gavazzeni.

Cominciamo proprio dai bambini. Che cosa fare quando le infezioni colpiscono la pelle dei nostri figli piccoli?

«Le lesioni che si formano sulla pelle di un bambino, ad esempio una piccola ferita, un graffio o una puntura d’insetto, possono diventare “porte d’ingresso” per germi quali batteri o virus. Importante in questi casi è la raccolta di alcune informazioni cliniche come: “Quando è insorta la lesione? Da quanto tempo è presente e come si è modificata? Ci sono sintomi associati come, ad esempio, febbre, dolore e prurito? Ci sono fattori che possono aver agevolato l’infezione come l’assunzione di farmaci o l’esposizione alla luce solare. Con le risposte ricevute risulta più facile porre una diagnosi e impostare una terapia».

D’estate, quali sono le cause più diffuse di infezioni alla pelle?

«Le infezioni della pelle più comuni sono di origine batterica. In particolare l’impetigine rappresenta circa il 10% di tutti i problemi cutanei pediatrici e, in estate, è favorita dai giochi sulla sabbia. Poi ci sono le infezioni micotiche, causate dai miceti – i cosiddetti “funghi” – che possono diffondersi in molte zone del corpo come il cuoio capelluto o la cute senza peli. Ci sono le verruche cutanee, lesioni di origine virale, che riguardano il 5 -10% della popolazione, e che colpiscono soprattutto persone che frequentano ambienti pubblici come piscine o docce. Nel 50% dei casi le verruche scompaiono spontaneamente entro due anni; possono però estendersi ad altre parti del corpo se non curate».

D’estate non mancano nemmeno le infezioni procurate da punture o morsi di animali…

«Sì, tra le insidie estive ricordiamo in particolare anche le reazioni da contatto causate, per quanto riguarda il mare, dalle punture di meduse e delle tracine, piccoli pesci che durante le giornate uggiose possono avvicinarsi alla riva e nascondersi sotto la sabbia. Le meduse provocano dolore bruciante e prurito intenso, e la zona colpita si arrossa, si gonfia e può anche produrre vesciche o bolle. Le tracine se calpestate aprono a ventaglio i loro aculei che causano un dolore intenso che può durare anche alcune ore, con arrossamento e gonfiore della parte di pelle in cui il pesce ha iniettato il suo veleno».

Al mare, che cosa fare in caso di punture di meduse e tracine?

«Dopo una puntura di medusa è necessario disinfettare la parte di pelle colpita con acqua di mare e con bicarbonato, medicandola poi con un gel a base di cloruro alluminio. Nel caso di puntura da tracina bisogna subito mettere il piede – che in genere è la parte colpita – sotto la sabbia calda o in acqua bollente: la tossina che liberano gli aculei del pesce è infatti termo-sensibile e, quindi, con il calore si riesce a ridurne l’effetto».

Quali sono i pericoli di lesioni cutanee con infezione che si corrono in montagna?

«In montagna durante le passeggiate, bisogna stare attenti alle vipere. Occorre munirsi di un bastone per sondare il terreno (i rettili hanno paura del rumore) e indossare sempre scarpe alte, adeguate, con calzettoni e pantaloni che coprano la pelle. Le vipere comunque morsicano solo se si sentono attaccate. Nel caso questo accada, è importante tranquillizzare la persona colpita, ed evitare il diffondersi del veleno fasciando o comprimendo la zona al di sopra del morso e rivolgersi al centro medico più vicino».

 

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