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Alimentazione

Un diario speciale per dimagrire in salute

24/06/2008

È fondamentale per fissare le proprie abitudini e correggere gli errori a tavola. Ma deve essere tenuto secondo regole precise.  

Avete deciso di mettervi a dieta? La prima cosa che vorrà sapere il vostro dietista è perché siete ingrassati e, quindi, quali sono le vostre abitudini alimentari. È grazie al diario alimentare che queste abitudini vengono evidenziate. Se avete quindi in programma un appuntamento con uno specialista, è buona cosa presentarsi con un diario alimentare: guadagnerete tempo e potrete subito iniziare una dieta. Perché sia rappresentativo del vostro modo di mangiare e utile per correggere gli errori e per dimagrire, il diario deve essere tenuto seguendo delle regole ben precise. Le spiega la dott.ssa Sabrina Oggionni, dietista dell’Ospedale Humanitas Gavazzeni di Bergamo.

Uno strumento utile per tutti
“Il diario alimentare – spiega la dott.ssa Oggionni – è uno strumento valido sia per chi deve seguire uno schema dietetico specifico sia a chi deve fare educazione alimentare, per correggere abitudini dietetiche sbagliate. Si tratta di una sorta di automonitoraggio che aiuta il paziente a controllare quello che mangia e a capire dove sta commettendo degli errori. Serve poi allo specialista per comprendere bene come la persona gestisce il proprio modo di mangiare e offrire suggerimenti e correzioni ad hoc.
Perché il diario sia davvero utile allo specialista per effettuare una valutazione iniziale deve essere significativo delle abitudini alimentari e va quindi tenuto per almeno tre giorni, comprendendo sia giornate di lavoro che un giorno nel weekend; l’ideale sarebbe tenerlo per una settimana.

Il diario può essere poi continuato durante la dieta con benefici sia per il paziente e per il dietista che, se il diario è ben tenuto, dispone di dati precisi utili per la valutazione dei risultati. È quindi necessario avere sempre con sé il diario, così da potervi annotare tutto: il cioccolatino offerto dalla collega, il boccone di pane appena usciti dalla panetteria, il formaggio grattugiato sugli spaghetti, la pappa non terminata dal bambino… È importante annotare anche l’umore che accompagna i pasti per aiutare lo specialista a evidenziare eventuali turbe del comportamento alimentare che potrebbero consigliare una terapia comportamentale da affiancare alla dieta. In ogni caso, il compito del dietista non quello di giudicare, ma di aiutare ad acquisire abitudini alimentari corrette. Quindi il diario va tenuto con la massima sincerità: la verità, tutta la verità e nient’altro che la verità!”.

Ma cosa scrivere esattamente?
– Gli alimenti consumati, precisandone le quantità;
– l’ordine con il quale sono stati assunti, ad esempio la frutta alla fine del pasto;
– il modo in cui sono stati preparati: al vapore, fritti, con olio, burro…
– da cosa sono stati accompagnati: salse, condimenti, bevande…
– l’ora e il luogo dei pasti e degli spuntini: casa, ristorante, mensa, bar…
– il contesto dei pasti: da soli, in famiglia, con amici, con colleghi…
– la loro durata e il modo di mangiare: in fretta, lentamente, masticando bene o inghiottendo i bocconi…
– l’umore che accompagna pasti e spuntini: senso di sazietà, piacere, senso di colpa, allegria, tristezza, angoscia, distensione…

A cura di Elena Villa

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