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Ginnastica? Sì, sui tacchi a spillo

12/10/2007

Un modo, dicono gli esperti, per ritrovare grazia e femminilità e per modellare glutei e cosce. Ma quali sono i reali benefici?

Arriva dagli Stati Uniti l’ultima moda fitness che ha già conquistato attrici e celebrities come Sharone Stone e Victoria Beckham, che sembra non ne possano più fare a meno. E’ lo ‘stiletto stretching’, la ginnastica sui tacchi a spillo. Un modo, dicono gli esperti, per ritrovare grazia e femminilità e per modellare glutei e cosce. Insomma, in palestra con la minigonna e i tacchi per rimanere in forma, ma anche per imparare a sedurre camminando come delle modelle. Ma quali sono i suoi reali benefici? Ne abbiamo parlato con gli specialisti dell’Unità Operativa di Riabilitazione e Recupero Funzionale di Humanitas guidata dal dott. Stefano Respizzi.

Lo ‘stiletto stretching’
Secondo gli esperti del Centro sportivo che la effettua, la moda del fitness da eseguire rigorosamente su affilati tacchi a spillo e minigonna, che sta spopolando negli Stati Uniti e ha riscosso molto successo anche in Italia, è un modo per ritrovare sicurezza e femminilità. Le donne sono felici di modellare la silhouette e, soprattutto, possono acquistare una andatura da passerella. Inoltre, questa ginnastica è studiata apposta per allungare la muscolatura delle gambe, del polpaccio e delle cosce. Si inizia con un tacco 10 per arrivare, poi, a quello 12 una volta rinforzate le caviglie e acquisita dimestichezza e stabilità necessarie.

Quali sono i suoi reali benefici?
“Le donne, in particolare le fashion victim, in un certo senso hanno fatto di necessità virtù. L’andatura con i tacchi a spillo è una delle più sexy a patto, però, che si sappia camminare. E molte donne rinunciano ai tacchi proprio perché non sono capaci di utilizzarli o perché hanno caviglie deboli che le portano a cadere dai ‘trampoli’. Questa ginnastica ha dalla sua parte, come punti di forza, il fatto di puntare sulla seduzione, per cui le donne imparano a muoversi in modo sensuale sui tacchi rinforzando, allo stesso tempo, le caviglie, i polpacci e le gambe, essenziali per mantenere sicurezza nella camminata. Sono, però, un pò scettico sull’obiettivo che si vuole ottenere, perchè con i tacchi la muscolatura posteriore degli arti inferiori (polpaccio e coscia), tende ad accorciarsi e il rinforzo è relativo. Posso essere d’accordo, invece, sulla ricerca di stabilità della caviglia, ma esistono metodi già provati e consolidati, che evitano oltretutto rischi per altri distretti corporei. E’ bene ricordare, inoltre, che i tacchi molto alti devono essere riservati per le serate eleganti e importanti in cui si vuole dare il massimo, ma solo per qualche ora. E’ importante, infatti, non indossarli a lungo, per più di 2-3 ore, soprattutto se si cammina o si sta in piedi a lungo perché un tacco molto alto fa in modo che tutto il peso corporeo si sposti in avanti sbilanciando la funzione stabilizzante del piede nella ripartizione del peso provocando eventuali sofferenze alla colonna vertebrale”.

A cura di Lucrezia Zaccaria

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