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Alimentazione

Bruciore e pesantezza di stomaco in primavera: cosa mangiare?

05/04/2022

La primavera, insieme ai primi caldi, può portare con sé anche un aumento dei disturbi digestivi, dall’ulcera peptica, alla gastrite, al reflusso gastroesofageo.

Perché accade? E come possiamo rimediare, anche partendo dall’alimentazione?

Ne parliamo con il dottor Marco Dal Fante, responsabile di Gastroenterologia in Humanitas San Pio X.

Bruciore e pesantezza di stomaco: il fenomeno della stagionalità

La stagionalità è un fenomeno ben noto nell’epidemiologia di molte malattie.

Studi epidemiologici hanno dimostrato che in oltre il 90% della popolazione generale c’è una certa influenza stagionale sul proprio umore, attività sociale, sonno, appetito, aumento di peso o livello di energia. Le malattie gastrointestinali sono presenti durante tutto l’anno, ma alcuni mesi particolari sono associati a incidenze maggiori.

Le cause del bruciore di stomaco

La sensazione di bruciore di stomaco, o meglio di pirosi gastrica a volte estesa alla regione retrosternale, è particolarmente comune in primavera. Le motivazioni di questo fenomeno sono legate a vari fattori tra i quali un’elevata assunzione di grassi nella dieta in inverno rispetto a quella in estate. Ciò comporta un aumento dell’indice di massa corporea in inverno, che avrà appunto ripercussioni in primavera.

Inoltre, in inverno sono più comuni alcune cattive abitudini, come una maggior sedentarietà, assunzione di troppi caffè, fumo – condizioni che, tra l’altro, possono irritare la mucosa dello stomaco, rendendola più sensibile agli acidi gastrici –  e di conseguenza è più probabile incorrere in problemi digestivi e bruciore.

In primavera poi il maggior numero di ore di luce attiva la formazione di ormoni prodotti dalle ghiandole surrenali, tra cui il cortisolo che può predisporre ad ansia e sbalzi d’umore, che a loro volta possono portare disturbi del comportamento alimentare e dispepsia.

Oltre alla temperatura, diversi farmaci come i farmaci antinfiammatori non steroidei, noti per danneggiare l’epitelio del tratto digestivo, svolgono un ruolo nel modello stagionale della gastrite e del reflusso gastro-esofageo. C’è un accordo generale sul fatto che l’asma allergico esibisce picchi in primavera e non sorprende che l’aumento dell’uso di farmaci durante le esacerbazioni acute di queste malattie aumenterebbe l’insorgenza di gastriti e reflusso gastro-esofageo.

Bruciore di stomaco: cosa mangiare e cosa evitare?

Bruciore e pesantezza di stomaco si possono contrastare stando attenti a ciò che si mangia.

Innanzitutto, è bene ridurre il consumo di alimenti che contengono grassi di origine animale, dal burro, uova, latticini e le carni grasse. Anche gli insaccati, per lo stesso motivo, vanno consumati senza esagerare, e lo stesso discorso è valido per fritti, piatti elaborati, cibi piccanti, dolci e i piatti pronti, ricchi di sale e conservanti.

Anche alimenti come il caffè, la menta, la cioccolata, gli alcolici, il pomodoro e in alcuni casi anche gli agrumi, come limoni e arance, possono causare cattiva digestione, quindi sarebbe meglio consumarli con criterio.

Sono invece da favorire i cereali come riso e pasta integrale, che contengono fibre amiche della digestione. Si possono condire con verdure e olio d’oliva. Per quanto riguarda la parte proteica, si può optare per carni bianche e pesce, magari cotti al forno o al vapore, e legumi. La frutta meglio consumarla cruda, a meno che dia problemi di acidità: in questo caso si può consumare anche cotta.

Infine, la bella stagione può spronare a migliorare l’attività fisica: mantenere una costanza negli allenamenti, anche semplicemente per mezz’ora al giorno (camminata veloce, corsa blanda, marcia o bicicletta) aiuta a digerire perché agisce positivamente sulla peristalsi intestinale, scaricando la tensione e aumentando il dispendio calorico.

Quando fare una visita gastroenterologica

In presenza di disturbi digestivi più o meno forti, si può chiedere consiglio al medico che, laddove il problema duri più di qualche giorno, potrebbe indicare la somministrazione di farmaci antiacidi a base di bicarbonato di sodio, alginato o anche integratori a base di acido ialuronico per esempio.

Se i sintomi si protraggono per una settimana, sarà necessario consultare uno specialista gastroenterologo.

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