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Medico di pronto soccorso

05/06/2018

La medicina di pronto soccorso si incarica della cura specializzata delle emergenze e delle urgenze, ossia dei disturbi e delle condizioni che devono essere fronteggiati rapidamente, se non addirittura immediatamente.

Di cosa si incarica il medico di pronto soccorso?

Il medico che opera in pronto soccorso fornisce ai pazienti un’assistenza di elevata qualità nel minor tempo possibile. Si incarica di stimare e, nei casi in cui si può, gestire totalmente il problema del paziente e dimetterlo nell’arco di 24 ore. Lo specialista è capace di curare problemi di salute di carattere urgente, stabilendo anche se è il caso di dimettere o di ricoverare il malato.

Per aggirare il pericolo di dimettere un paziente che avrebbe bisogno di essere ricoverato, e al contrario, il medico di pronto soccorso può appoggiarsi anche all’Osservazione Breve Intensiva, che assicura cure ottimali senza arrivare per forza al ricovero.

Se serve, il medico di pronto soccorso può avere la consulenza di specialisti che lavorano in altri reparti, per esempio chirurghi, ortopedici, neurologi, infettivologi o fisiatri.

Quali sono le malattie curate dal medico di pronto soccorso?

I medici di pronto soccorso possono entrare in contatto con tutti i tipi di malattie o disturbo. TFa quelle per cui i pazienti, di spontanea volontà o condotti da un’ambulanza, fanno riferimento più frequentemente a un pronto soccorso ci sono:

dolori toracici di varia origine e natura

scompenso cardiaco

angina instabile

sintomatologie ansiose

infarto del miocardio

ictus

tachicardie e aritmie

traumi

emorragie digestive

dissezione aortica

ostruzione delle vie aeree superiori

malattie infettive acute febbrili (per esempio l’influenza)

malattie esantematiche (per esempio la varicella)

Quali sono i procedimenti più usati dal medico di pronto soccorso?

Il primo procedimento cui viene sottoposto un paziente che si rivolge al pronto soccorso è il cosiddetto triage, che è una stima della grado di gravità di ogni singolo caso. Alla fine del triage, al paziente viene attribuito un codice distinto da un colore che corrisponde all’urgenza della valutazione e del relativo trattamento.

Di solito solamente il 15% dei pazienti che entra in pronto soccorso rimane in osservazione. Di questi solo il 30% viene, in seguito, ricoverato. Le analisi che possono essere eseguite prima di decidere se bisogna ricoverare o dimettere il paziente, sono molteplici e dipendono dai sintomi dichiarati dal paziente all’entrata in pronto soccorso. Tra le più comuni troviamo:

analisi del sangue

elettrocardiogramma

radiografia

ecografia

misurazione della pressione

visita medica obiettiva

In pronto soccorso si possono anche ricevere delle medicine, per esempio:

antidolorifici per far fronte a sindromi dolorose acute o croniche

terapia tromboembolitica in caso di ictus o attacco ischemico transitorio

Quando è meglio andare in pronto soccorso?

Andare al pronto soccorso è basilare in tutti quei casi in cui appaiono dei sintomi gravi che impediscono le capacità di movimento, la sensibilità (per esempio forti dolori), la respirazione, lo stato di coscienza, la funzionalità intestinale o quella urinaria e l’equilibrio psichico, principalmente quando ci sono problemi improvvisi. È basilare recarsi al pronto soccorso tutte le volta che si avvertono dolori sospetti a livello del torace, dell’addome o della testa. Bisogna infine chiarire che il pronto soccorso non rimpiazza il medico di medicina generica, motivo per il quale è meglio recarsi in pronto soccorso solo quando il suo intervento sia considerato necessario e insostituibile.

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