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Vaccino antinfluenzale

01/01/1970

Vaccino antinfluenzale

 

Che cos’è il vaccino antinfluenzale?

 

Il vaccino antinfluenzale è la più efficace arma di difesa dall’influenza stagionale, una malattia che colpisce le vie respiratorie ed è dovuta ai cosiddetti virus influenzali.

 

Come funziona il vaccino antinfluenzale?

 

Il vaccino antinfluenzale in uso in Italia viene chiamato trivalente perché al suo interno sono contenuti tre tipi di virus: due di tipo A (H1N1 e H3N2) e uno di tipo B. Esiste poi un vaccino quadrivalente che contiene due virus di tipo A (H1N1 e H3N2) e due virus di tipo B.

I virus contenuti nei vaccini sono scelti sulla base dei virus isolati durante la stagione precedente. L’efficacia del vaccino dipende quindi dalla corrispondenza tra i virus che contiene e quelli che si trovano all’esterno, che possono dunque essere diversi.

Il vaccino viene somministrato mediante iniezione intramuscolare: nel braccio dai 9 anni in su, nella faccia antero-laterale della coscia per i bambini con meno anni.

 

 

Quando fare il vaccino antinfluenzale?

 

In Italia ci si può sottoporre al vaccino antinfluenzale nel periodo autunnale, la campagna vaccinale solitamente parte a metà ottobre e si conclude a fine dicembre. Questo periodo è stato stabilito come il più adatto, considerate le condizioni climatiche italiane e l’andamento delle epidemie influenzali.

 

Alla vaccinazione possono sottoporsi tutti coloro che lo ritengono necessario e che non presentano precise controindicazioni. Alcune categorie sono ritenute più a rischio e dunque il vaccino antinfluenzale è consigliabile e viene somministrato gratuitamente. Ecco alcuni esempi:

 

  • persone oltre i 65 anni;
  • bambini (oltre i 6 mesi), ragazzi e adulti (fino a 65 anni) colpiti da patologie per le quali potrebbero manifestarsi complicanze importanti in caso di influenza (malattie croniche dell’apparato respiratorio, malattie che gravano sull’apparato cardiocircolatorio, tumori, malattie metaboliche);
  • donne in stato interessante, che all’inizio della stagione epidemica siano già al secondo o al terzo trimestre di gravidanza;
  • categorie di professionisti come forze di polizia e vigili del fuoco;
  • categorie di operatori a contatto con animali, potenziale fonte di infezione da virus influenzali non umani.

 

 

Effetti collaterali del vaccino antinfluenzale

 

Il vaccino antinfluenzale è sicuro in quanto sottoposto, prima di essere diffuso, a una serie di controlli.

A seguito dell’iniezione possono esserci reazioni locali come arrossamento, gonfiore e indolenzimento e anche febbre, mal di testa, dolori muscolari o articolari.

 

Nello stesso periodo della vaccinazione antinfluenzale sono stati segnalati eventi rari (come trombocitopenia, nevralgie, parestesie, disordini neurologici e reazioni allergiche gravi), ma non è stata provata la correlazione tra il vaccino e l’insorgenza dei disturbi.

 

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