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Crampi addominali

01/01/1970

Crampi addominali

I crampi addominali sono dolori che possono comparire nella regione compresa tra il torace e l’inguine. Se frequenti, durano per molto tempo o sono associati a febbre.

In altri casi rappresentano invece il sintomo di disturbi meno gravi, come l’accumulo di gas nell’apparato digerente.

Quali malattie possono essere correlate ai crampi addominali?

Tra le patologie che possono essere associate ai crampi addominali sono incluse:

  • Allergia alimentare
  • Angina addominale
  • Appendicite
  • Botulismo
  • Cancro al colon
  • Celiachia
  • Colite
  • Colite ulcerosa
  • Diverticolite
  • Endometriosi
  • Fibrosi Cistica
  • Gastroenterite
  • Intolleranza al lattosio
  • Intolleranze alimentari
  • Intossicazione da monossido di carbonio
  • Occlusione intestinale
  • Peritonite
  • Polipi intestinali
  • Salmonella
  • Sindrome dell’intestino irritabile

È opportuno ricordare che questo non è un elenco esaustivo e che sarebbe sempre meglio rivolgersi al proprio medico di fiducia in caso di persistenza dei sintomi.

 

Quali rimedi possono essere utilizzati contro i crampi addominali?

Se i crampi addominali compaiono dopo i pasti e sono localizzati nella parte alta dell’addome può risultare utile assumere degli antiacidi, mentre bisognerebbe evitare i cibi molto grassi, i fritti, i prodotti a base di pomodoro, la caffeina, gli alcolici e le bevande gassate.

Se, invece, il dolore è correlato a nausea o vomito è bene astenersi dal consumo di cibi solidi per qualche ora, bere a piccoli sorsi e reintrodurre gli alimenti iniziando con cibi come il riso bollito e i cracker. Meglio invece evitare i latticini.

In generale, può essere utile bere molto, aumentare la frequenza dei pasti diminuendo la quantità, limitare il consumo di cibi e bevande che favoriscono la produzione di gas, seguire una dieta equilibrata e ricca di fibre e praticare un’attività fisica regolare.

 

Quando rivolgersi al proprio medico in caso di crampi addominali?

È opportuno consultare il medico:

  • se crampi addominali persistono per più di una settimana;
  • se il dolore non migliora nell’arco di 24-48 ore;
  • se il dolore peggiora o è associato a nausea o a vomito;
  • se i crampi sono correlati a bruciore durante la minzione, febbre, diarrea per più di 5 giorni, perdita di appetito prolungato, sanguinamento vaginale, inspiegabile perdita di peso, gonfiore che dura per più di due giorni.

 

È invece meglio rivolgersi al Pronto Soccorso se:

  • in trattamento antitumorale
  • non si riesce a scaricare l’intestino, soprattutto se allo stesso tempo è presente vomito
  • si ha dolore al petto, al collo o alle spalle
  • il dolore addominale è improvviso e tagliente
  • il dolore è concentrato tra le scapole ed è associato a nausea
  • si hanno difficoltà respiratorie
  • la pancia è sensibile al tatto o tesa e dura e sono stati subiti traumi addominali
  • si è incinte

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