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Aprassia

01/01/1970

Aprassia

L’aprassia è un disturbo neuropsicologico per cui un malato, pur non essendo colpito da paralisi, atassia o demenza, presenta evidenti difficoltà o incapacità nell’eseguire movimenti volontari.

La gran parte dei soggetti colpiti da questa condizione non è consapevole del proprio deficit.

Il termine aprassia proviene dal greco “a-praxìa”, dove il prefisso “a” indica una negazione e “praxìa” significa “fare” – e significa, letteralmente, “impossibilità a fare”.

 

Quali malattie possono essere correlate all’aprassia?

Tra le patologie che possono essere associate all’aprassia sono incluse:

  • il morbo di Alzheimer
  • il morbo di Parkinson
  • lesioni cerebrovascolari
  • lesioni del corpo calloso

È opportuno ricordare che questo non è un elenco esaustivo e che sarebbe sempre meglio rivolgersi al proprio medico di fiducia.

 

Quali rimedi possono essere utilizzati contro l’aprassia?

I rimedi per l’aprassia sono basati principalmente sulla riabilitazione (le figure di riferimento sono solitamente i terapisti fisici, i terapisti occupazionali e i logopedisti). A oggi non è stata ancora identificata una terapia farmacologica specifica mirata alla risoluzione dei sintomi di questo disturbo.

Nonostante si classifichi l’aprassia tra le malattie neuropatologiche invalidanti, alcune forme meno severe tendono a risolversi spontaneamente.

 

Quando rivolgersi al proprio medico in caso di aprassia?

Nel caso ci sia un forte trauma o in presenza di una delle patologie correlate (vedere elenco patologie associate) è opportuno consultare il proprio medico.

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