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Alimentazione

Diverticoli: attenzione alla dieta

26/03/2002

“I diverticoli sono estroflessioni, ovvero piccole ernie, della mucosa intestinale che si presentano sotto forma di prominenze arrotondate. Le dimensioni possono variare da quelle di un pisello a quelle di una nocciola. Interessano tutto il colon, in particolare il sigma ed il discendente sono i tratti più colpiti da questo disturbo. Possono essere singoli ma molto più spesso multipli, si sviluppano difficilmente prima dei 40 anni e sono più frequenti nella popolazione al di sopra dei 60 anni”.

Perché si formano i diverticoli?

I meccanismi responsabili della formazione dei diverticoli sono differenti. Sicuramente il ruolo principale è svolto dall’aumentata pressione endoviscerale legata all’ipertono muscolare viscerale. Naturalmente le differenti abitudini alimentari costituiscono il fattore scatenante l’insorgenza della diverticolosi. Esiste un rapporto inverso con il contenuto di fibre alimentari della dieta: i diverticoli sono più frequenti nei soggetti che seguono una dieta a basso residuo (a basso contenuto di fibra) che non nei vegetariani. Talora sono silenti, ma quando si ha ristagno di materiale fecale al loro interno si possono infiammare determinando l’insorgenza della malattia o, nei casi più severi, la cosiddetta diverticolite che si manifesta con dolore addominale, febbre con possibili emorragie del retto. Non esiste sempre un rapporto tra il numero di diverticoli e la severità dei sintomi.

Come si possono prevenire i diverticoli a tavola?

La prevenzione ed il trattamento della malattia diverticolare asintomatica si basa principalmente sull’aumento dell’apporto dietetico di fibra: un supplemento di crusca, circa 20 grammi al giorno (esistono in commercio bustine di crusca che vanno assunte da sole, con acqua o latte) e di altre fibre, è la misura più semplice per ottenere questo risultato. Si consiglia l’introduzione di abbondanti quantità di acqua durante e lontano dai pasti.

La verdura e la frutta

Si deve incrementare l’assunzione di prodotti integrali, verdura e frutta. La verdura deve essere utilizzata due volte al giorno, di cui almeno una volta al giorno cruda, variandola il più possibile e dando preferenza a carciofi, sedano, melanzane, catalogna, cavoli, fagiolini, funghi, carote, patate, spinaci, invidia, legumi.
La frutta è da assumere sia cruda sia cotta, variando anch’essa il più possibile, preferendo prugne, mele, mele cotogne, pere, arance, mandarini, albicocche e frutta secca. È possibile utilizzarla anche sotto forma di centrifuga filtrata. E’ meglio assumere la frutta a digiuno e con la buccia.

 

 

Ci sono alimenti da evitare?

Nonostante la dieta sia ricca di fibre, alcuni alimenti che contengono fibra sono invece ugualmente sconsigliati perché possono fermarsi nei diverticoli ed infiammarli. Si tratta di alimenti che contengono semi, come pomodori, cetrioli, uva, fichi, fragole, lamponi, kiwi, pane con semi di sesamo.

La dieta cambia se i diverticoli si infiammano?

Nelle fasi acute, cioè nella diverticolite, il riposo a letto e la terapia farmacologica, sono di fondamentale importanza e vengono associate da principio ad una completa sospensione dell’alimentazione per via orale, utile per tenere a riposo l’intestino. In seguito, la dieta sarà a basso residuo e leggera: sono consigliati pasta di piccolo formato, riso, creme di riso, pane tostato e /o fette biscottate perché sono più digeribili; i brodi possono essere di carne sgrassati o vegetali filtrati; le carni devono essere magre e poco fibrose, è preferibile tritarle o sminuzzarle in modo che risultino più facilmente digeribili.
Latte, yogurt e formaggi seguono la tolleranza individuale; sono completamente vietate la verdura e la frutta, si possono utilizzare solo succhi di frutta o spremute filtrate.
Quando poi l’infiammazione si è ridotta si torna gradualmente ad un’alimentazione normale per poi riprendere ancora la dieta ricca di fibre.

 

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