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Salute al maschile

Andropausa: è la “menopausa” dell’uomo?

08/03/2021

Sarà capitato a tutti, almeno una volta, di sentire parlare di “andropausa”. Complice il fatto che le due parole si somigliano, si potrebbe pensare che l’andropausa sia una sorta di menopausa “al maschile”, e starebbe a indicare il termine della funzione riproduttiva dell’uomo.

Ma è davvero così? Ne parliamo con il dottor Alessandro Pizzocaro, andrologo di Humanitas San Pio X.

L’andropausa non è la versione maschile della menopausa

Sfatiamo un mito: anche se la menopausa segna il termine della funzione riproduttiva della donna, l’uomo potrebbe, a livello teorico, essere in grado di procreare e avere rapporti sessuali per tutta la vita, grazie all’ormone del testosterone – che contribuisce, tra le altre cose, a mantenere l’uomo in salute.

«L’andropausa non esiste ma è vero che dopo i 40 anni, i livelli di testosterone, ormone prodotto dai testicoli, iniziano a decrescere fisiologicamente del 2% all’anno, determinando cambiamenti nella vita dell’uomo, specie se i livelli sono particolarmente bassi a causa di alcune patologie croniche come diabete, sindrome metabolica, cardiopatie. Infatti, normali livelli di testosterone permettono di mantenere non solo la funzione sessuale e l’erezione, ma sono anche indicatori di salute e benessere maschile in età avanzata», spiega il dottor Pizzocaro.

L’importanza del testosterone

A cosa serve il testosterone? Questo importantissimo ormone ha una serie di compiti fondamentali alla salute e al benessere dell’uomo. Continua il dottor Pizzocaro: «Bassi livelli di testosterone si possono manifestare con aumento del peso corporeo fino all’obesità con prevalenza di grasso addominale, riduzione della massa muscolare, stanchezza e depressione, ma possono anche dar luogo a problemi nella vita sessuale con sintomi quali disfunzione erettile e riduzione delle erezioni spontanee al mattino. Inoltre, aumenta il rischio di patologie cardiovascolari e osteoporosi anche nell’uomo, sebbene quest’ultima sia una patologia che colpisce più la donna. Questo perché, la trasformazione della vitamina D assunta con l’alimentazione necessaria a fissare il calcio nelle ossa e mantenerle sane e forti, avviene nei testicoli in cui si produce anche il testosterone».

L’età giusta per la prevenzione? 40-50 anni

Per prevenire numerose patologie giocano un ruolo importante la visita andrologica e la valutazione dei livelli di testosterone. «Dai 40-50 anni l’esame del testosterone, effettuato da un normale prelievo di sangue venoso, è un importante indicatore del benessere e della salute maschile. In caso di bassi livelli, precoce diagnosi e terapia ormonale sostitutiva con testosterone diventano fondamentali per la prevenzione e cura delle patologie e disturbi correlati, oltre a recuperare massa muscolare e peso forma. A differenza di quanto alcuni credono, la terapia ormonale con testosterone è sicura ed efficace, e non aumenta il rischio di tumore della prostata, sebbene sia controindicato in chi ha già diagnosi di questo tumore», conclude il dottor Pizzocaro.

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