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Alimentazione

Scaduto ma (forse) ancora buono: 10 cibi commestibili da non buttare via

06/02/2016

Il cibo scaduto non è sempre cibo da buttare. Imparando a leggere meglio l’etichetta, fidandoci un po’ di più dei nostri sensi e con qualche accortezza, possiamo contribuire a ridurre lo spreco alimentare. Solo in Italia il cibo che finisce nella spazzatura supera gli 8 miliardi di euro di valore secondo l’osservatorio Waste Watchers.

Sul quotidiano inglese The Independent Dan Cluderay, proprietario del sito web Approved Food che vende a prezzi scontati alimenti scaduti, ha elencato 10 cibi che possono essere ancora consumati sebbene abbiano superato la data di scadenza:

  • Patatine. Si conservano dopo la scadenza grazie al sale che contengono
  • Cioccolato. Lo zucchero del cioccolato lo preserva dopo la data di scadenza
  • Ketchup. Tenuto in luogo fresco o asciutto o proprio in frigorifero, la salsa resiste ancora dopo la scadenza, anche un anno
  • Yogurt. Può durare fino a sei settimane oltre la data di scadenza, dice Dan Cluderay. Se c’è la muffa basta toglierla con un cucchiaino e mangiare quanto rimane
  • Formaggio a pasta dura o stagionato. Anche in questo caso via la muffa e il resto del formaggio può essere consumato.

(Per approfondire leggi qui: Anziani a rischio intossicazione: uno su tre consuma cibi scaduti)

  • Latte. Con il latte è questione di naso e occhi: se non sentiamo cattivo odore e non è coagulato possiamo berlo
  • Uova. Basta metterle in acqua: se affondano probabilmente sono ancora buone; se galleggiano avranno invece prodotto gas e batteri, quindi meglio non mangiarle
  • Pane. Un passata in forno e può essere ancora consumato. Se c’è muffa va buttato
  • Riso. Resiste anche mesi oltre la scadenza, ancora di più se è tenuto sottovuoto
  • Frutta e verdura. Il tatto aiuta: se non c’è muffa e non sono mollicce, allora possono essere consumate

“Da consumare preferibilmente entro”…

«Per quanto riguarda la scadenza, spesso dipende dalla conservazione degli alimenti: quando si legge su un alimento “da consumare preferibilmente entro” significa che il prodotto non ha una scadenza rigida da rispettare perché dopo quella data il prodotto non perde le sue proprietà organolettiche o nutritive e non provoca danni alla salute (ad esempio olio, pelati, biscotti, cracker o surgelati). Quando invece si legge “consumare entro il”, il prodotto dopo quella data diviene nocivo o perde le sue caratteristiche nutritive od organolettiche», spiega la dottoressa Sara Testa, dietologa del Centro Obesità dell’ospedale Humanitas.

(Per approfondire leggi qui: Alimenti scaduti, sempre da buttare?)

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