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Alimentazione

Frutta, prima o dopo i pasti? Se abbondanti, meglio dopo

12/11/2015

La frutta non dovrebbe mai mancare in una dieta sana ed equilibrata, quella che gli specialisti raccomandano per la prevenzione di diverse patologie e per promuovere il benessere generale. Ma qual è il momento migliore per consumarla? Vicino o lontana dai pasti, a stomaco pieno o a stomaco vuoto? Ecco una prima risposta: dopo un pasto particolarmente pesante la frutta può diventare una sorta di “pompiere” per l’organismo perché va a “spegnere” lo stress metabolico.

(Per approfondire leggi qui: La frutta fresca? “Scudo” contro infarto e ictus)

L’indicazione arriva da una ricerca pubblicata sulla rivista scientifica Endocrine, Metabolic & Immune Disorders – Drug Targets. Il merito di quest’azione di contrasto sarebbe propria dei polifenoli della frutta e dei suoi derivati, come i succhi di frutta. I polifenoli sono sostanze antiossidanti e antinfiammatorie che difendono dall’azione dei radicali liberi e di altre molecole che favoriscono stati infiammatori. Questi “nemici” dell’organismo sono prodotti in grande quantità proprio dopo un pasto sbilanciato, con cibi molto grassi o ricchi di carboidrati e molto calorici.

Anche gli agrumi neutralizzano lo stress dopo un pasto abbondante

Non è la prima volta che la ricerca scientifica si occupa dei benefici della frutta dopo un pasto abbondante. Ad esempio una ricerca della University at Buffalo (Stati Uniti) apparsa nel 2010 su The American Journal of Clinical Nutrition ha aveva promosso i flavonoidi del succo d’arancia al ruolo di “spazzini” dell’organismo. Due antiossidanti, la naringina e l’esperidina sarebbero in grado di neutralizzare lo stress ossidativo e infiammatorio generato da un pasto poco salutare e prevenire i danni a carico dei vasi sanguigni.

«La naringina è un flavonoide contenuta nel pompelmo, nel limone, nelle arance, nelle clementine, nei mandarini e nel cedro. Questo flavonoide è importante per rafforzare le pareti dei capillari, per depurare il nostro organismo, per favorire la perdita di peso e ha effetti antinfluenzali, miorilassanti, anticancerogeni, epato-protettivi, anti aterogenici», spiega la dottoressa Sara Testa, dietologa del Centro Obesità dell’ospedale Humanitas.

Quali tipi di frutta potrebbero svolgere meglio questo ruolo contro lo stress postprandiale?

«La frutta che meglio svolge un ruolo antiossidante è la frutta viola che combatte i radicali liberi responsabili dell’invecchiamento cellulare e delle malattie infiammatorie. Tra questi frutti i mirtilli, le prugne nere, l’uva nera le more e le susine».

(Per approfondire leggi qui: La dieta contro il declino cognitivo: cereali integrali, mirtilli, noci)

Quando è meglio mangiare frutta, prima o dopo i pasti?

«La frutta preferibilmente deve essere mangiata prima dei due pasti principali perché le fibre in essa contenuta riducono l’assorbimento degli zuccheri semplici e quindi riducono l’indice glicemico dei cibi. Al contrario di quanto spesso viene consigliato nelle diete ipocaloriche, la frutta lontano dai pasti stimola la produzione endogena di insulina e quindi stimola la fame invece di ridurla», conclude la dottoressa Testa.

(Per approfondire leggi qui: Diverticoli: prevenirli si può con tanta frutta e verdura, ricche di fibre)

 

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