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Raffreddore o rinosinusite? Ecco come distinguerli

21/01/2015

In entrambi i casi si hanno naso chiuso, difficoltà a respirare, occhi che lacrimano, senso di stanchezza. Ma quando si parla di raffreddore e quando di rinosinusite?

A spiegarlo è Luca Malvezzi, specialista in otorinolaringoiatria dell’Istituto Clinico Humanitas. «Quando si parla di raffreddore e rinosinusite è sempre molto difficile essere sintetici e allo stesso tempo chiari ed esaustivi. Iniziamo con il dire che queste due situazioni sono molto comuni e interessano, lungo l’intero anno, un numero elevato di persone. Raffreddore e rinosinusite sono due condizioni simili – e per questo spesso confuse dai “non addetti ai lavori” –, che differisco unicamente per durata e intensità del quadro sintomatologico, essendo la prima una condizione sostenuta da agenti virali, la seconda da agenti batterici».

 

Sono oltre 200 i virus che ossono provocare il raffreddore

Nel raffreddore comune o “common cold”, chiamato anche rinosinusite virale, il virus «trova una situazione ambientale favorevole alla sua proliferazione in naso e seni paranasali. Allo stesso tempo le nostre strategie difensive, ovvero la produzione di muco con lo scopo di intrappolare gli agenti patogeni stessi e la “clearance mucociliare”, ovvero il meccanismo di auto-detersione e igienizzazione delle alte e basse vie aeree che ha lo scopo di allontanare tali agenti patogeni, solitamente in 5-7 giorni risolvono il problema». Attualmente sono più di 200 i virus che provocano questo disturbo, e il freddo ne favorisce la sopravvivenza.

Nelle infezioni virali tipiche del raffreddore il muco, seppur abbondante, si presenta limpido e fluido. A volte capita però che le secrezioni diventino sempre più viscose e si trasformino da limpide in secrezioni gialle: «In questi casi vuol dire che il microambiente rinosinusale ha offerto ai batteri le condizioni favorevoli per la loro virulentazione, ovvero si sono attivati, hanno proliferato e dato luogo a una vera e propria rinosinusite batterica. Il nostro apparato di difesa non è stato in grado di sconfiggere subito l’infezione perché può non essere efficace, oppure perché non lo abbiamo aiutato attuando delle banali manovre preventive».

 

La rinosinusite batterica può provocare complicazioni polmonari

Se, in caso di raffreddore, il “rimedio della nonna” per eccellenza come il pentolone di acqua bollente con camomilla, malva o altre erbe medicali risulta essere molto utile anche in sostituzione di rimedi farmaceutici, in caso di rinosinusite batterica invece «è bene consultare lo specialista otorinolaringoiatra e iniziare una terapia antibiotica e cortisonica sistemica, mantenendo come unico presidio locale la detersione delle fosse nasali con soluzione fisiologica. La rinosinusite, se non curata nel modo corretto e in alcuni soggetti particolarmente a rischio può essere motivo, ad esempio, di complicazioni polmonari. In caso di secrezioni gialle e sintomi da rinosinusite è bene quindi non sottovalutare mai la situazione soprattutto nel caso delle fasce di età più esposte, bambini e anziani su tutti, e rivolgersi a uno specialista per evitare conseguenze anche pericolose».

 

                                                                            Commento del

dottor Luca Malvezzi 

Specialista otorinolaringoiatra di Humanitas

 

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