Stai leggendo Caldo e dolori reumatici, c’è un nesso?

Stagioni

Caldo e dolori reumatici, c’è un nesso?

24/04/2014

La bella stagione fa bene alle malattie reumatiche? Difficile dare una risposta a questa domanda diretta, perché non tutte le malattie di questa natura – ce ne sono più di cento diverse tra loro – reagiscono allo stesso modo alle variazioni climatiche. Cerchiamo di capirne di più grazie all’aiuto del dottor Carlo Selmi, responsabile dell’Unità Operativa Reumatologia e Immunologia Clinica di Humanitas e docente dell’Università degli Studi di Milano.

Dottor Selmi, quale influsso ha la stagione calda sui nostri dolori reumatici?

«La risposta non è univoca, in effetti. Bisogna distinguere tra i dolori di origine meccanica, che si esplicitano nella cosiddetta artrosi, e i dolori originati da malattie reumatiche di origine infiammatoria, cioè le artriti. In base a quanto verifichiamo ogni giorno sui nostri pazienti, possiamo senza dubbio dire che la stagione calda influisce positivamente sui problemi di artrosi. Allo stesso modo i soggetti con artrosi avranno beneficio da sabbie calde, bagni di paraffina e sole».

Come si spiega questa differente reazione?

«Alla base c’è prima di tutto una questione di temperatura, anche se finora di certezze scientifiche in questo senso non ce ne sono. Prendiamo ad esempio il caso del mal di schiena, la parola più più ricercata su Google tra quelle riguardanti la salute, di cui i 2/3 della popolazione mondiale si trova a dover soffrire almeno una volta all’anno. Nella maggioranza dei casi si tratta di un dolore semplice, di chiara origine meccanica – in genere deriva da un problema di tipo muscolare o è di origine artrosica – che tende ad aumentare con il movimento, con l’esercizio. Questo succede perché la temperatura interna del nostro organismo aumenta quando siamo in azione e questo meccanismo provoca un aumento del dolore».

Per i dolori derivanti da infiammazioni, invece, sembra valere il discorso opposto…

«Esattamente. I fastidi di origine artritica tendono, al contrario, ad acuirsi quando si sta fermi – ad esempio di notte, quando fatichiamo ad addormentarci a causa del dolore che si fa insopportabile – e a diminuire quando ci si muove. È anche qui in parte un discorso di temperatura: il movimento aumenta la gradazione interna, così come l’esposizione al sole, anche se da quest’ultimo punto di vista, come ho anticipato prima, è più difficile portare prove scientifiche che finora, di fatto, non esistono. Infatti, chi ha fenomeni di artrite specie delle mani avrà beneficio soggettivo dall’applicazione di ghiaccio, Ma le reazioni del nostro corpo all’aumento delle temperature possono indirizzare i medici nella loro diagnosi: se con il caldo tendiamo a stare meglio, è facile pensare che il nostro sia un problema di natura artrosica. ».

Quindi affermare che l’esposizione al sole primaverile ed estivo può far bene ai dolori reumatici equivale ad affermare il falso?

«No, perché questa esposizione permette al nostro organismo di assorbire la vitamina D che ha un forte effetto immunomodulatore e agisce positivamente sulla condizione delle nostre ossa e delle nostre giunture, contribuendo a lenire gli effetti delle patologie reumatiche. Questo assorbimento è un dato scientificamente provato, tanto è vero che nelle stagioni calde si sospendono le prescrizioni di questa vitamina, per evitare che i pazienti ne assumano quantità in eccesso».

 

Risposte del prof. Carlo Selmi

responsabile UO Reumatologia e Immunologia Clinica di Humanitas

docente dell’Università degli Studi di Milano.

 

A cura di Luca Palestra

 

Articoli che potrebbero interessarti

Non perderti i nostri consigli sulla tua salute

Registrati per la newsletter settimanale di Humanitas Salute e ricevi aggiornamenti su prevenzione, nutrizione, lifestyle e consigli per migliorare il tuo stile di vita