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Ferragosto: ecco le nostre vacanze in salute

08/08/2012

Tutte le regole e i suggerimenti per un’estate ideale, dall’abbronzatura alle punture di medusa.

Il sole, l’abbronzatura e la salute della pelle; i cibi più freschi e quelli più nutrienti; il pericolo meduse, le zanzare e il pronto soccorso in caso di puntura; le escursioni in montagna e i rimedi per i piccoli incidenti; il “kit” del viaggiatore e le precauzioni prima di partire: insomma, tutti i consigli per trascorrere un’estate davvero speciale.

Le escursioni in montagna. Attenzione prima di tutto ai morsi di vipera, il soccorso deve essere rapido: tenere presente comunque che se non sono stati morsi il volto oppure il collo, che sono parti vitali, non si corrono rischi per almeno due ore. La prima cosa da fare è di tenere a riposo chi è stato morsicato e cercare di tranquillizzarlo, immobilizzare la parte colpita con qualcosa di rigido come un ramo, oppure una stecca di legno e bloccarlo con una benda, oppure un indumento; il bendaggio però non deve essere troppo stretto, deve bloccare la circolazione linfatica e venosa, ma non quella arteriosa. Evitare assolutamente di incidere la zona dei forellini. A questo punto portare il malato al più vicino pronto soccorso.
In caso di distorsione applicare qualcosa di freddo sulla parte colpita, quindi va fatto un bendaggio, anche con una sciarpa in mancanza di altro. Appena possibile effettuare delle applicazioni con il ghiaccio ed assumere anche un antinfiammatorio che, oltre a ridurre lo stato di infiammazione, aiuta anche a lenire il dolore che è eventualmente presente. Non è indispensabile correre immediatamente dal medico, ma comunque non bisogna lasciare trascorrere più di mezza giornata.

Le vacanze al mare. In caso di principio di annegamento, in attesa dell’ambulanza, rimuovere la persona dall’acqua al più presto, somministrare ossigeno, procedere al ricovero ospedaliero urgente anche se le condizioni generali dovessero migliorare, mai tentare di vuotare i polmoni dall’acqua: si potrebbe involontariamente indurre il vomito alla persona soccorsa.
Quando fa molto caldo ed è presente un tasso di umidità elevato l’organismo aumenta la produzione di sudore che evaporando rinfresca la superficie del corpo abbassando la temperatura interna. I liquidi che vengono eliminati con il sudore devono però essere tempestivamente integrati, altrimenti si verifica il colpo di calore. Se succede, la prima regola è di mettersi in un luogo all’ombra, meglio se fresco e ventilato. Se è possibile, fare delle spugnature con acqua fredda per ridurre il calore e bere a piccoli sorsi un paio di bicchieri di acqua minerale naturale a temperatura ambiente. Quindi, mangiare frutta (ottimi se non si è allergici un paio di kiwi), oppure bere una spremuta di agrumi diluita con dell’acqua minerale per reintegrare i sali perduti. Infine, è fondamentale stare a riposo per una giornata e mangiare molta frutta e verdura in modo da aiutare il corpo a ritrovare le sue forze.

Incubo meduse. Se si viene punti da una medusa e non si dispone di mezzi di medicazione l’unica cosa utile è far scorrere acqua di mare sulla parte infiammata. In questo modo si può diluire la tossina non ancora penetrata. Evitare, invece, di grattarsi o di strofinare la sabbia o ricorrere a medicazioni estemporanee con ammoniaca, aceto, alcool o altri rimedi fai da te. La medicazione corretta è l’applicazione di gel astringente al cloruro d’alluminio, che ha un’immediata azione antiprurito e blocca la diffusione delle tossine. L’impiego di creme al cortisone o contenenti antistaminico non è invece indicato.

Il kit del viaggiatore. È bene preparare una mini-farmacia da viaggio, non dimenticare garze sterili, bende di varie altezze, benda elastica; cerotti medicati di varie misure; rotolo di cerotto; mercurocromo e disinfettante; forbici; pinzetta; siringhe; borsa del ghiaccio; antinfiammatorio; collirio; stick o pomate per punture di insetti; termometro. Alcuni farmaci possono scatenare allergie a contatto con il sole. In linea di massima sono alcuni antibiotici come le tetracicline, gli antidepressivi quali la fluoxetina, gli antinfiammatori tra cui quelli a base di naprossene e diclofenac. Verificare quindi sul foglietto illustrativo se c’è scritto ‘fototossico’ o ‘fotosensibilizzante’. Inoltre, è bene non riporli mai in valigia, ma nel bagaglio a mano, in questo modo si evitano gli choc termici di stive troppo calde o fredde come quelle di aerei o navi, oppure il caldo eccessivo del bagagliaio dell’auto, la valigetta dei farmaci non deve stare a temperatura superiore ai 30 gradi.

Fastidiose zanzare. Se il repellente non ha funzionato e si viene punti da una zanzara, nel tentativo di spegnere quel fastidioso gonfiore e prurito, spesso ricorriamo al rimedio “fai-da-te”, come applicare ammoniaca o frizionare il limone. Il primo rimedio di solito ustiona la pelle e il secondo la rende fotosensibile, per cui poi ci scottiamo al sole. Anche i farmaci non danno la risposta giusta: la crema con il cortisone entra in funzione dopo 30 minuti, cioè quando il prurito è già terminato, così come la crema con antistaminico che, inoltre, è fotosensibilizzante. L’unico rimedio consigliabile è l’applicazione di gel al cloruro d’alluminio al 5%, un potente astringente e antisettico.

A tavola d’estate. I medici da sempre consigliano molta frutta e verdura, ricche di acqua e facili da digerire. Evitare i pasti abbondanti e ricchi di grassi, perché possono indebolire o danneggiare il nostro fisico e perché in estate il nostro organismo necessita di meno calorie: da una media di 1.500 per le donne a una di 2.500 per gli uomini. L’attenzione a queste regole semplici ed efficaci è ripagata con una migliore condizione fisica; per cui, via libera alla fantasia nella preparazione di piatti freddi come insalate di riso o di pasta, omelette, affettati e formaggi, sono un modo saporito per mettere d’accordo la fretta di tutti i giorni con la voglia di qualcosa di buono.

Abbronzarsi senza rischi. Ricordare che: i raggi solari sono riflessi dalla sabbia e dall’acqua, quindi rimanere seduti all’ombra o sotto l’ombrellone vuol dire prendere circa il 50 per cento dei raggi presenti direttamente sotto il sole. Questo significa che sotto l’ombrellone possiamo rimanere il doppio del tempo, ma non di più, altrimenti ci scottiamo. Una crema a protezione 60 protegge solo il 5 per cento in più di una a fattore 30, quindi un fattore medio è sufficiente nella maggioranza dei casi. Tutti i prodotti solari si devono riapplicare ogni due ore, anche quelli resistenti all’acqua. La protezione, infatti, scompare dalla pelle dopo questo periodo di tempo.
I raggi UV riescono a filtrare anche nelle giornate nuvolose e a scottare la pelle. Occorre, quindi, non esporsi a lungo anche con questo tempo. Ai bambini fino ai 4 anni le creme solari andrebbero vietate. Meglio la protezione con cappello, occhiali e magliette. Ma soprattutto pochissimo sole. Il sole a mezzogiorno emette la maggior quantità di raggi UVB, quelli che provocano le scottature.

A cura della Redazione

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