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Stagioni

Antibiotici, istruzioni per l’uso

01/02/2009

Gli italiani abusano di questo tipo di farmaci, non sapendo che per molte delle malattie di stagione sono inutili e, a volte, persino dannosi.

Si affacciano i malanni di stagione e inizia la corsa agli antibiotici: ben il 44% degli italiani, infatti, li utilizza indiscriminatamente (dati AIFA-Agenzia Italiana del Farmaco) senza considerare che sono inutili contro virus come l’influenza o il raffreddore a meno che non si associno complicanze batteriche che, però, solo il medico è in grado di valutare. In maggioranza, invece, gli italiani assumono antibiotici per bronchiti, faringiti, tonsilliti e influenza. Tutte affezioni a prevalente causa virale, per cui l’antibiotico risulta inutile e aumenta il fenomeno delle resistenze. E anche le mamme italiane lo danno al bambino colpito da influenza (lo fa il 29 per cento della popolazione) o raffreddore (14 per cento). È ancora troppa, quindi, la confusione sull’argomento. In questa ottica l’Agenzia Italiana del Farmaco, l’Istituto Superiore di Sanità e il Ministero del Lavoro, della Salute e delle Politiche Sociali hanno realizzato la Campagna di comunicazione ad hoc “Antibiotici sì, ma con cautela” (http://www.iss.it/anti/) con l’obiettivo di informare i cittadini dell’importanza di ricorrere agli antibiotici solo quando necessario e dietro prescrizione del medico che ne accerti l’effettiva utilità e di non interrompere mai la terapia prima dei tempi indicati. Abbiamo cercato di fare chiarezza sull’argomento con la dottoressa Francesca Puggioni, pneumologa della Sezione di Pneumologia e Allergologia di Humanitas diretta dal dottor Michele Ciccarelli.

Dottoressa Puggioni, gli antibiotici NON sono efficaci contro i virus come influenza o raffreddore. È corretto?
“Assolutamente sì. L’antibiotico è efficace solo ed esclusivamente contro i batteri e non ha assolutamente nessun tipo di potere contro i virus, che continuano a sopravvivere indisturbati nonostante l’assunzione del farmaco. È, quindi, assolutamente inutile assumere indiscriminatamente antibiotici. Prima è bene accertarsi della causa della malattia e solo nel caso di infezione batterica ricorrere agli antibiotici. L’influenza o il raffreddore, per esempio, sono malanni provocati da virus e gli antibiotici andranno utilizzati solo in presenza di complicanze che, valutate dal medico, possono necessitare di terapia antibiotica. Altrimenti, si tratta solo di medicinali inutili, che possono, addirittura, diventare dannosi peggiorando il fenomeno delle resistenze”.

Che cos’è il fenomeno della resistenza?
“La resistenza ai farmaci consiste nella capacità dei batteri di diventare insensibili all’azione di alcuni antibiotici che perdono, così, efficacia nei loro confronti. La resistenza batterica generalmente è indotta da una precedente esposizione del microrganismo, per cui il batterio si ‘abitua’ all’antibiotico e sviluppa meccanismi in grado di resistergli. In alcuni casi si sviluppano resistenze agli antibiotici per tempi di assunzione non corretti (il trattamento viene terminato precocemente) o per assunzione di dosaggi inferiori a quelli prescritti o per intervallo tra le dosi diverso da quello indicato. Per questi motivi, quando il medico prescrive una cura con antibiotici è fondamentale che non venga mai interrotta (in genere non inferiore a 5 giorni) e che ci si attenga con attenzione alle indicazioni prescrittive del medico”.

Spesso si consigliano i probiotici in associazione agli antibiotici: come mai?
“Gli antibiotici uccidono i batteri o, comunque, ne impediscono il loro sviluppo al fine di debellare un’infezione batterica in corso. Nell’organismo umano, però, sono presenti in modo del tutto naturale anche colonie di batteri ‘buone’, perché non causano una infezione, ma sono utili per proteggere alcune funzioni fisiologiche dell’organismo (come, per esempio, la flora batterica presente nell’intestino per la digestione). L’azione degli antibiotici, però, è totalizzante e senza distinzione, uccidendo tutti i batteri, anche quelli amici che, come conseguenza, vengono sostituiti dai funghi causando, per esempio, la candidosi a livello orale (in bocca) o la diarrea. Proprio per evitare questo fenomeno, i medici associano alla prescrizione degli antibiotici anche dei fermenti lattici specifici (i probiotici) in grado di ripristinare in modo naturale la presenza dei batteri ‘buoni’ nell’organismo”.

A cura di Lucrezia Zaccaria

 

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