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Guido Venturini: la perfetta vacanze in salute

15/03/2005

Fare cultura. Non c’è sintesi migliore per spiegare ciò che accomuna il Touring Club Italiano e la Fondazione Humanitas. Parliamo di attenzione al viaggiatore nel primo caso e di attenzione al paziente nel secondo. A guidarci nel ragionamento, Guido Venturini, direttore generale del TCI e membro del consiglio direttivo della Fondazione.

In che senso possiamo parlare in entrambi i casi di un impegno nella cultura?
“Per la comune spinta verso qualità, buone pratiche e strutture d’eccellenza. Nel caso del Touring Club Italiano (TCI) la spinta culturale si concretizza nella valorizzazione del territorio, insieme alla riscoperta di tradizioni locali a volte dimenticate e alla promozione di un modo responsabile di fare turismo. Per raggiungere questi obiettivi il TCI fornisce ai turisti degli affidabili strumenti di conoscenza che sappiano, insieme, destare interesse e rimuovere la diffidenza nei confronti del nuovo e del diverso. Allo stesso modo, ma in campo medico, la Fondazione Humanitas fa cultura prima di tutto attraverso un ospedale modello sia per personale medico e infermieristico, sia per le soluzioni e strumentazioni all’avanguardia. Inoltre promuovendo la ricerca scientifica e la formazione”.

Resta però aperto un punto molto importante nell’equazione tra turismo e salute. Vale a dire, fa bene viaggiare?
“Ma certo, sempre che il viaggio sia preparato a dovere. Le esperienze che ci portiamo a casa da un viaggio andranno infatti a far parte della nostra quotidianità. In parte ci cambieranno. In che modo dipenderà molto dal grado di attenzione che avremo riservato alla fase di pianificazione del viaggio. Per questo, per andare incontro alle diverse tipologie di viaggiatori, il Touring Club Italiano si pone come un osservatorio sul turismo in grado di offrire, non solo ai suoi 500 mila soci, indicazioni chiare e affidabili sulle diverse mete e sul grado di qualità certificata e garantita raggiunto di volta in volta”.

In che modo occorre quindi prepararsi a un viaggio?
“Una vacanza in salute va pianificata attentamente. I preparativi andranno far parte dell’esperienza che si andrà a vivere, sia che si tratti di un mese di trekking sulle Ande, sia di una settimana in un centro benessere. Informarsi con il proprio medico, per esempio, sugli effetti sull’organismo del jet lag e sui rimedi. Così, un consiglio banale che aiuta ad adattarsi a un fuso orario differente (superiore alle 4 ore) è di indossare durante il volo una mascherina se si vola verso est e di abituarsi durante il volo alla luce naturale se si va a ovest. Ma ci sono altri malesseri piccoli o grandi che possono presentarsi durante un volo. Dallo stress alla disidratazione al fastidio per l’immobilità e per le variazioni della pressione dell’aria. Di tutto questo è bene discutere prima con il proprio medico.
Una secondo consiglio è di stipulare sempre un’assicurazione di viaggio per essere coperti in caso di annullamento, contrattempi o incidenti. Soprattutto quando la meta è un Paese che non offre grandi garanzie di assistenza sanitaria è bene approfittare di questo tipo di prodotti finanziari. Sembra scontato, eppure ancora oggi si parte senza pensarci. E pensare che sono sufficienti pochi euro”.

Poi ci sono viaggiatori con particolari esigenze, come le donne incinte e i bambini…
“Certo, aggiungerei anche le persone diversamente abili, chi è stato da poco sottoposto a un intervento chirurgico e gli anziani. In questi casi, il viaggiatore deve calcolare prima di tutto le sue possibilità. Per esempio trovo straordinario il successo che negli ultimi anni stanno riscuotendo le crociere. Un prodotto che le persone anziane o semplicemente con qualche problema fisico possono scegliere con tutta tranquillità. A bordo l’assistenza sia medica sia logistica è a livelli di eccellenza. Quando invece si scende dalla nave, c’è sempre un accompagnatore cui poter fare riferimento per qualsiasi esigenza.
Naturalmente però anche le mete devono essere studiate bene prima della partenza. Per esempio, se la destinazione finale è un Paese tropicale occorre consultarsi con il proprio medico anche un paio di mesi prima della partenza, per avere tutto il tempo di vaccinarsi alle malattie cui si potrebbe essere esposti.
Inoltre, spesso il viaggio si traduce anche in un viaggio nel gusto, attraverso tradizioni gastronomiche differenti dalle nostre. Quindi un altro punto da approfondire durante i preparativi è se il nostro corpo sarà disponibile ad affrontare anche un viaggio di sapori e non reagirà invece con allergie e intolleranze alimentari. Per non parlare poi delle latitudini e delle temperature che potrebbero far reagire il nostro corpo. Solo se prendiamo in considerazione con il nostro medico tutte queste variabili, non ci faremo trovare impreparati, e la vacanza sarà un evento positivo e andrà successivamente a costruire un bel ricordo e non un’esperienza stressante”.

Chi è il turista?
Tutti devono potersi sentire liberi di scegliere di viaggiare. Il fenomeno dei voli low cost ha reso il mondo più piccolo e raggiungibile da tutti. Le assicurazioni permettono di intraprendere un viaggio più serenamente. Ma si può parlare di una reale accessibilità? Una delle sfide del Touring Club è quella per un turismo senza barriere sia per gli anziani, che grazie ai progressi della medicina vivono meglio e più a lungo, sia per i disabili che hanno il diritto di trovare un’ospitalità capace di soddisfatte le loro sacrosante esigenze. L’accoglienza deve essere per chiunque, per qualsiasi necessità e per qualunque tipologia di viaggio, da quello di lavoro a quello artistico culturale, da quello naturalistico a quello sportivo o di relax. In questa direzione va la guida Touring “ Turismo senza barriere“, rivolta non solo a persone disabili. Anche una mamma che deve trasportare una carrozzella o deve poter cambiare al volo il bambino oppure un anziano che non ha più la resistenza dei vent’anni devono fare i conti con problemi fisici di accessibilità (tra i viaggiatori, circa 31 milioni, il 54% della popolazione italiana, quelli con speciali esigenze sono circa il 10%). Così siamo andati a vedere nei circuiti museali e nelle città d’arte piccole e grandi dell’Italia e abbiamo scoperto che molte amministrazioni si sono prese a cuore il problema trovando delle soluzioni concrete al problema. E dove ci sono ancora barriere da abbattere, la guida diventa per le amministrazioni locali uno strumento utile presentando delle soluzioni vincenti di accessibilità da poter così riproporre nel proprio territorio; anche in un Paese come l’Italia dove la sua più grande ricchezza, una grande storia, fatta anche di palazzi e strade antichi, rischia di trasformarsi nella barriera più difficile da superare”.

La salute in viaggio intesa quindi come una vacanza vissuta con serenità…
“Esatto, da un lato occorre una forte motivazione per raggiungere una certa meta, un luogo magari sognato da tempo. Ma accanto all’entusiasmo occorre la riflessione. Occorrono delle garanzie. Non voglio affermare che una scelta d’impulso della propria vacanza sia sbagliata. Anzi, questo fa parte del gusto della vita, ma passato il momento della gioia occorre fare spazio a un momento ragionato. La lettura di guide, articoli e libri non fa passare la voglia di partire, anzi aiuta a prolungare la fase dell’innamoramento per una certa destinazione. La vacanza in sé è sempre così breve, conviene arrivarci avendo già operato delle scelte di ciò su cui vale la pena soffermarsi maggiormente. Questo non significa togliere originalità alla vacanza. Non si perde il piacere della scoperta, ma si arricchisce attraverso una scelta più consapevole di ciò che poi ci porteremo a casa”.

A cura di Marco Renato Menga

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