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L’asma, un problema non solo primaverile

17/03/2014

L’arrivo della primavera, quest’anno piacevolmente precoce, è di sicuro uno dei momenti migliori dell’anno. Purtroppo non per tutti, perché molte persone con l’arrivo della stagione mite vedono ripresentarsi disturbi scatenati da allergie ai pollini di cui la primavera è particolarmente ricca. L’asma, tra questi disturbi, occupa un posto di tutto rilievo sia per la frequenza sia per la possibile severità delle manifestazioni.

Se è vero che le allergie contribuiscono ad aumentare le manifestazioni dell’asma, è altrettanto vero che questa malattia è presente tutto l’anno, magari con manifestazioni diverse o meno intense, ma che devono comunque essere conosciute e adeguatamente trattate.

Il 5% degli italiani soffre d’asma: una condizione clinica quindi molto diffusa, con modalità di presentazione e livelli di gravità molto differenziati. Cerchiamo di capire meglio come e perché si sviluppa l’asma e in quale modo può essere individuata e curata, con l’aiuto del dottor Lamberto Maggi, responsabile dell’Unità Operativa di Pneumologia di Humanitas Gavazzeni.

Dottor Maggi, qual è la causa dell’asma?

«L’asma è una malattia infiammatoria cronica caratterizzata da una condizione di iperattività bronchiale aspecifica che dura tutto l’anno: vuol dire che i bronchi del soggetto asmatico rispondono in modo esagerato con un broncospasmo, cioè chiudendosi, a stimoli che per le altre persone sono del tutto normali. Tra questi stimoli, sicuramente i pollini e gli allergeni in generale hanno un ruolo importante. Ma anche gli sforzi, l’aria inquinata, gli sbalzi termici, le infezioni delle vie aeree, gli stati emotivi particolarmente intensi possono scatenare le tipiche manifestazioni dell’asma, indipendentemente dalla presenza di una condizione di sensibilizzazione allergica. In poche parole: si può avere l’asma senza essere allergici e si può essere allergici senza avere l’asma. L’allergia non è la malattia, è solo un fattore di rischio per molte malattie tra le quali l’asma rientra a pieno diritto».

In effetti si tende spesso a identificare l’asma con le allergie. Sembra di capire che non sia del tutto coretto

«Purtroppo si tratta di un errore molto diffuso, molti pensano si tratti della stessa cosa e sbagliano. Come abbiamo detto, l’asma è una malattia cronica, clinicamente complessa. L’allergia può essere semplicemente uno dei fattori scatenanti dell’asma. È importante slegare i due concetti, perché, ripeto, l’asma deve essere curata tutto l’anno, non bisogna mai abbassare la guardia. Occuparsi della sua cura solo in alcuni periodi dell’anno, accettando di convivere per il resto dell’anno con sintomi solo in apparenza modesti, può far sì che una situazione assolutamente reversibile si trasformi in un danno cronico e irreversibile».

In primavera l’asma si manifesta spesso in modo esplicito. Come possiamo accorgerci della sua esistenza, invece, negli altri mesi dell’anno?

«Innanzitutto va ribadito che l’asma non è solo una malattia della primavera: abbiamo forme di asma perenne con manifestazioni più o meno costanti tutto l’anno. Nelle forme invece ad andamento stagionale, tipicamente primaverili, i sintomi durante il resto dell’anno possono essere assenti o molto più lievi, ma è importante saperli leggere e non sottovalutare: una tosse persistente o che compare o riacutizza con gli sforzi, la percezione di un respiro lievemente sibilante, la comparsa di respiro difficoltoso in occasione di virosi – le malattie causate da virus – a carico delle piccole vie aeree, sono lì a ricordarci che la nostra natura di soggetto asmatico perdura anche lontano dalla primavera e dai suoi pollini».

Come facciamo a diagnosticare l’asma?

«La diagnostica dell’asma è abbastanza semplice quando sono presenti le manifestazioni della malattia: una semplice spirometria, un esame che misura la funzione respiratoria, ci permette di rilevare la presenza di un’ostruzione bronchiale e come questa ostruzione migliora dopo la somministrazione di un farmaco broncodilatatore. Più complesso, è diagnosticare l’asma quando questa non è manifesta: in tal caso bisogna valutare se è presente quella condizione di iperreattività bronchiale tipica dell’asmatico di cui ho parlato prima: cioè si dovrà eseguire un test di provocazione bronchiale dove al paziente viene inalata una sostanza che, nei soggetti asmatici, provoca, in modo assolutamente sicuro e rapidamente reversibile, una piccola crisi di broncospasmo. Solo dopo aver fatto la diagnosi di asma, possiamo decidere di andare a ricercare gli eventuali fattori di scatenamento dell’asma ed eseguire le prove allergometriche per i pollini e i principali allergeni perenni».

Quali sono le cure oggi esistenti contro l’asma?

«Oggi disponiamo di terapie sicure ed efficaci, prive di effetti collaterali. I farmaci fondamentali sono i cortisonici e i broncodilatatori. I farmaci cortisonici servono a curare l’infiammazione bronchiale tipica della malattia e vengono somministrati per via inalatoria a dosi bassissime in modo da poter essere utilizzati per periodi lunghissimi, anche tutta la vita, senza effetti collaterali; sono i farmaci da utilizzare anche nelle fasi di apparente quiescenza della malattia. I farmaci broncodilatatori, come dice la parola, servono invece ad aprire i bronchi quando sono chiusi dal broncospasmo tipico della malattia: sono farmaci molto efficaci e da utilizzare soprattutto nelle fasi sintomatiche, sempre in associazione agli steroidi per inalazione. Un’ultima raccomandazione: un’asma ben curata permette di condurre una vita normalissima, senza alcuna limitazione, mentre non curare le manifestazioni dell’asma, anche se lievi, porta inevitabilmente a un peggioramento della malattia».

 

a cura di Luca Palestra

 

 

 

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